Confidi Friuli: l’assemblea dei soci approva il bilancio 2012
Crescono volumi e soci partecipanti. Il presidente Bortolussi: "Abbiamo svolto un ruolo di ammortizzatore sociale". I conti sono in sostanziale pareggio
Confidi Friuli risponde alla crisi con i numeri. L’assemblea della cooperativa approva un bilancio 2012 in sostanziale pareggio, con circa 92 milioni di importi deliberati (erano 80 nel 2011), 42,6 milioni di garantito, 5.086 soci (+39% rispetto alle adesioni dell’anno precedente al netto delle esclusioni), affidamenti in essere pari a 196 milioni, con un rischio di 86 milioni, e accantonamenti per 2,5 milioni. Cifre che, secondo il presidente Michele Bortolussi, «sono il frutto di una politica prudente e oculata».
Il pareggio di bilancio si deve anche a due operazioni straordinarie, effetto di una legge del governo Monti, per cui Confidi Friuli ha potuto spostare a fondo rischi una parte di precedenti finanziamenti regionali – 1 milione di euro per il settore del mobile e un prestito partecipativo a favore del commercio – dopo che la Regione ha dato il suo assenso all’operazione.
I vertici di Confidi Friuli, con il presidente anche il consigliere delegato Giovanni Da Pozzo e i vicepresidenti Enzo Pertoldi e Pietro Cosatti, sottolineano l’incremento dei volumi, a fronte di una riduzione degli impieghi da parte del settore bancario: «E’ un segnale in controtendenza che fa dei Confidi una sorta di ammortizzatore sociale in questa fase di estrema difficoltà per le piccole imprese». Di rilievo anche l’aumento dei soci: «Le aziende percepiscono che iscriversi a Confidi dà indubbi vantaggi».
«Il nostro Confidi, da due anni intermediario finanziario ex articolo 107 del Testo Unico Bancario – rimarca inoltre Bortolussi –, pur dovendo rispettare le rigide regole dettate da Banca d’Italia che hanno comportato notevoli aumenti dei costi sia di impianto iniziale che di mantenimento, riesce comunque a chiudere in miglioramento pure la gestione caratteristica».
Tra le ultime operazioni, un accordo con UniCredit mirato al sostegno degli investimenti (fino a 200mila euro per ogni singola richiesta) nelle strutture turistiche. «Si tratta di una convenzione che guarda con lungimiranza a un comparto determinante per l’intera economia regionale – spiega il vicepresidente Cosatti –, visti i numeri e le potenzialità del turismo Fvg».
Un quadro moderatamente soddisfacente che non deve però condurre a sottovalutare il momento. «La situazione resta pesante – osserva Bortolussi –. Non dobbiamo per esempio minimizzare il fenomeno crescente dei concordati e dei fallimenti, ulteriore motivo di difficoltà nella valutazione delle imprese. In tempi brevissimi ci ritroviamo infatti a vedere chiudere aziende che sembravano meritevoli di accesso al credito. Evidentemente la normativa va cambiata».
I rapporti con la Regione? «Rivolgiamo un accurato appello affinché nell’immediato futuro continui a sostenere in maniera importante i Confidi regionali con un focus di particolare attenzione ai 107».