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Economia

Terziario in Friuli: fiducia ancora in calo, peggiora l’occupazione

Il focus di Confcommercio sul quarto trimestre 2012 e le previsioni per il primo trimestre del 2013.Aumentano la sfiducia nei confronti del futuro dell'economia italiana e della propria atività

C’è meno fiducia nell’andamento dell’economia, nella propria impresa, su come andranno le cose nei primi tre mesi del 2013. Le imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia, per il terzo trimestre consecutivo, confermano l’aumento delle preoccupazioni. E quello che emerge nella fotografia dell’Osservatorio (quarto trimestre 2012), realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Format research, è un ulteriore incremento del tasso di sfiducia.

LA FIDUCIA

L’indagine sul quarto trimestre evidenzia un tasso di fiducia a -64,1 (era a -60,9 nel trimestre precedente) – il dato italiano è -77, ma il calo è più rapido in regione che a livello nazionale –; peggiorano pure i dati sulla propria azienda (da -34,3 a -36,2) e la previsione: -37,5 contro il precedente -33,6. Sul territorio la minor fiducia verso l’attività in corso si registra in provincia di Gorizia (-57,2), quindi Pordenone (-39,4), Trieste (-33,5) e Udine (-33,2). Le imprese meno pessimiste sul primo trimestre 2013 sono proprio quelle di Udine.

LE CRITICITA’

L’andamento dei ricavi (da -30,8 a -33,6) nell’ultimo trimestre 2012 ha ripreso a decrescere come per tutte le altre imprese italiane, né si prevede che le cose possano migliorare nel primo trimestre 2013 (da -7,4 a -12,8). L’occupazione, pur rimanendo su livelli sempre superiori a quelli delle altre imprese italiane, anche nell’ultimo trimestre 2012 è risultata in flessione e sembra destinata a diminuire ulteriormente. La pressione dei fornitori sembra invece affievolirsi, mentre per quanto riguarda i tempi di pagamento da parte dei clienti, le imprese del terziario Fvg vivono la stessa condizione della altre imprese italiane, recuperando nell’ultimo trimestre 2012 una condizione che nel trimestre precedente era apparsa addirittura peggiore.

L’OCCUPAZIONE

Peggiora significativamente, soprattutto in provincia di Gorizia, l’andamento dell’occupazione, materia assai delicata in un settore come il commercio tradizionale che ha solitamente rapporti di lavoro stabili e coinvolge lavoratori difficili da ricollocare. Il saldo è pari a -16,5 contro il precedente -9,3. La previsione gennaio-marzo è di -9,1 contro il precedente -7,9.

I RITARDI

Per quanto riguarda i tempi di pagamento da parte dei clienti, le imprese del terziario Fvg vivono la stessa condizione della altre imprese italiane, recuperando nell’ultimo trimestre 2012 una condizione che nel trimestre precedente era apparsa addirittura peggiore (-41,0 su -50,8).

I PREZZI

La pressione dei fornitori sembra affievolirsi con riferimento sia all’ultimo trimestre 2012 (-27,9 rispetto al precedente -31,7) che al primo del 2013 (-17,2 su -19,7).

GLI IMPEGNI FINANZIARI

La capacità di far fronte agli impegni finanziari continua a peggiorare anche nell’ultimo trimestre del 2012. Il saldo congiunturale è risultato pari a -25,6 contro il precedente -21,6. Nell’ultimo trimestre 2012 la tensione finanziaria delle imprese della provincia di Gorizia è risultata decisamente maggiore rispetto a quella vissuta nelle altre province, né sembra che il prossimo trimestre possa ridurre questa diversità di condizioni.

I RAPPORTI CON LE BANCHE

Resta sostanzialmente la stessa del trimestre precedente la percentuale delle che si sono recate in banca per chiedere un fido o la rinegoziazione di un fido esistente (una ogni quattro, dal 24,1% al 25,4%). Nell’ambito di tale percentuale il 47% ha ottenuto il credito con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto, il 16,5% lo ha ottenuto, ma con un ammontare inferiore, il 13,3% ha visto rifiutare la propria domanda di credito, il 10,7% è in attesa di conoscere l’esito della propria domanda di credito e il 12,6% ha dichiarato di essere intenzionata a fare domanda di credito alle banche nel prossimo trimestre.

In ogni caso, l’area di stabilità (percentuale delle imprese che hanno visto accolta la propria richiesta di credito con un ammontare pari o superiore) si sta riducendo e quella di irrigidimento (percentuale delle imprese che hanno visto accolta la propria richiesta di credito con un ammontare inferiore a quello richiesto sommate a quelle che hanno visto respinta la propria richiesta) si sta ampliando in tutta la regione con differenze tuttavia significative fra le diverse province: in quelle di Pordenone e Udine fra le dimensioni delle due aree c’è ancora una distanza sensibile, mentre in quelle di Gorizia e Trieste la situazione tende a sovrapporsi (per Trieste in particolare già è così).

OFFERTA DI CREDITO

Coerentemente con tale situazione peggiorano le condizioni del credito (tassi di interesse) offerte dalle banche alle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia, fino a diventare quasi comparabili a quelle offerte alla altre imprese italiane. Anche in ordine alla durata del credito e alle garanzie richieste dalle banche la condizione delle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia si uniforma a quella delle imprese italiane in generale. La situazione riscontrata nelle diverse province del Friuli in ordine alla durata del credito e alla garanzie richieste alle imprese del terziario sembra abbastanza uniforme.

Base campione: Terziario Friuli Venezia Giulia 1.536 casi. I saldi sono restituiti dalla differenza tra le percentuale delle imprese che hanno espresso un valore positivo e la percentuale delle imprese che hanno espresso un valore negativo. Gli indicatori variano tra +100% (nell’ipotesi in cui il totale degli intervistati campione esprimesse un’opinione di miglioramento) e -100% (nell’ipotesi in cui il totale degli intervistati campione esprimesse un’opinione di peggioramento).

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