rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Centro / Piazza Girolamo Venerio

Made in Italy: cosa fare evitare concorrenza sleale e contraffazione

Ne hanno discusso in Camera di Commercio Corrado Piscanec di Illycaffè Spa, Marco Luraschi di Giochi Preziosi Spa, gli avvocati Federica Santonocito, Stefano Toniolo e Antonella Centrullo. Ha moderato l'incontro Renato D'Argenio

Investire in attività di comunicazione e prevenzione per diminuire il rischio di contraffazioni e concorrenza sleale o comunque per diminuirne i danni. La necessità di agire prima o in ogni caso agire tempestivamente è emersa dagli interventi di tutti i relatori – avvocati e responsabili legali di imprese – intervenuti oggi pomeriggio al convegno sul tema organizzato dalla Camera di Commercio di Udine in collaborazione con lo Studio Glp, primario studio di consulenza in proprietà intellettuale.

Temi particolarmente cari al sistema camerale, come ha spiegato il presidente Giovanni Da Pozzo introducendo i lavori. «Elusione, contraffazione, furto di brevetti e concorrenza sleale sono fenomeni che si stanno radicando sempre più sul territorio – ha detto il presidente –, patologie che mettono a rischio la creatività delle nostre imprese, come emerge anche, in ambito internazionale, con la difficile lotta per la difesa del made in Italy. Una battaglia in cui combattiamo a fianco degli imprenditori con diversi mezzi anche in Cciaa, grazie all’azione del nostro Ufficio brevetti e marchi, che peraltro ha messo in campo un Punto di orientamento per la tutela della proprietà intellettuale, o ancora con contributi specifici, che abbiamo rinnovato anche quest’anno, per abbattere i costi di deposito di marchi e brevettii».

Se a spiegare il fenomeno e le possibili tutele in sede civile e penale, ma anche nei casi di dipendenti "infedeli", sono stati gli avvocati Federica Santonocito, Stefano Toniolo e Antonella Centrullo – evidenziando anche come i settori più colpiti, quanto meno in sede civile, siano la moda, i marchi farmaceutici, così come il settore alimentare e tutto l’italian style –, a parlare delle specifiche esperienze aziendali, con la moderazione del giornalista del Messaggero Veneto Renato D’Argenio, sono stati Corrado Piscanec, direttore affari legali e societari Illycaffè Spa, e Marco Luraschi, direttore affari legali Giochi Preziosi Spa.

Piscanec  ha efficacemente sintetizzato: necessità di difendersi fin da subito contro le contraffazioni, di avvalersi di consulenti e legali specializzati, di porre in atto una difesa combinata fra Italia e Cina, di monitorare costantemente il mercato con un’efficace comunicazione interna ed esterna, così come attraverso la partecipazione a fiere e attraverso internet, e di basarsi su una cost effective policy (il costo delle azioni legali come investimento che offre ritorni importanti: gli importi ottenuti in transazione permettono un totale o parziale ristoro delle spese legali). Un’azione incrociata portata avanti con grande attenzione dalla Illycaffè, rafforzata soprattutto nel 2005 e grazie alla quale l’azienda ha registrato negli anni successivi una concreta riduzione di casi di contraffazione. «Agire in prevenzione è molto più utile», ha confermato anche Luraschi, e ciò può avvenire attraverso diverse modalità, dall’attivarsi presso le dogane con l’aiuto di consulenti in proprietà intellettuale fino alle azioni dirette sul territorio cinese, con la registrazione di marchi nazionali in loco, con forti investimenti in attività investigative sul territorio e il monitoraggio dei fornitori, azione grazie a cui anche Giochi Preziosi ha notato un decremento dell’attività contraffattiva.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Made in Italy: cosa fare evitare concorrenza sleale e contraffazione

UdineToday è in caricamento