Bonus da 200 euro contro i rincari: tutto quel che c'è da sapere
Le prime erogazioni dell'incentivo pensato dal governo Draghi per far fronte al caro prezzi partiranno a luglio 2022. Ma c'è chi lo riceverà direttamente in busta paga e chi dovrà fare un'apposita richiesta
L'attesa "una tantum" per 31,5 milioni di italiani è il pezzo forte del decreto Aiuti, ma spetta solo a chi ha redditi sotto i 35mila euro, ma occhio alle modalità. Nel dettaglio i soldi vanno a 13,78 milioni di lavoratori dipendenti, 13,7 milioni di pensionati e 4 milioni di altri cittadini, tra cui 900mila percettori di Reddito di cittadinanza ma anche 750mila badanti e colf.
Come funziona
Il dl Aiuti è stato varato dal governo il 3 maggio e poi ritoccato il 5 maggio, per poi ricevere ora anche il via libera della Ragioneria dello Stato e finire in Gazzetta Ufficiale. Nella platea dei beneficiari dell'incentivo "anti inflazione", la metà - circa 15 milioni - rientra nel bacino dei lavoratori dipendenti: del settore privato, del pubblico, domestici, stagionali, del turismo e dello spettacolo. Ancora poche settimane e alcune categorie di beneficiari del bonus 200 euro pensato dal governo per aiutare i cittadini contro il caro prezzi riceveranno l'importo una tantum. Molti di questi saranno lavoratori dipendenti, appartenenti a diversi settori e categorie produttive, ma le regole e le procedure per ottenere il contributo non sono uguali per tutti. Per ciascuna categoria, infatti, ci sono requisiti e modalità di domanda differenti. L'erogazione è semi automatica: ovvero, il datore di lavoro eroga la somma, ma destinatari e destinatarie devono presentare preventivamente una autodichiarazione utile ad escludere che il beneficio si ottenga in altre forme.
L’indennità verrà riconosciuta in misura uguale per tutti, una sola volta e previa acquisizione del datore di lavoro di una dichiarazione del lavoratore nella quale afferma "di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18", ossia di non essere percettore di pensione e Reddito di cittadinanza (così come previsto dalla norma per quanto riguarda i destinatari del bonus). I 200 euro verranno riconosciuti a tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, a prescindere dal fatto che assumano o meno la natura di imprenditore, purché venga rispettato il limite della retribuzione mensile (imponibile ai fini previdenziali) di 2.692 euro, quei famosi 35.000 annuali. L’Inps specifica poi in modo chiaro che "l’indennità una tantum di cui al comma 1 spetta ai lavoratori dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui siano titolari di più rapporti di lavoro". Pertanto, nel caso in cui un lavoratore abbia più rapporti di lavoro, avrà la possibilità di richiedere il bonus a un solo datore dichiarando a questi di non aver già fatto una richiesta uguale a qualcun altro.
Dipendenti pubblica amministrazione
Per il bonus da 200 euro contro l'inflazione riconosciuto solo ai lavoratori sotto i 35mila euro, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono esonerati dall’obbligo di certificazione dei redditi. L'esclusione è prevista dallo schema di decreto legge sulle semplificazioni fiscali. La norma prevede che limitatamente ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, i cui servizi di pagamento delle retribuzioni del personale sono gestiti dal sistema informatico del ministero dell’Economia e delle Finanze, l’individuazione dei beneficiari avverrà con apposite comunicazioni tra il ministero dell’Economia e l’Inps.
Le altre categorie
Pensionati, disoccupati con sussidio e percettori di reddito di cittadinanza non dovranno fare nulla: riceveranno i 200 euro in automatico. Si aspettano le regole per gli autonomi, per i lavoratori domestici (circa 750mila), quelli dello spettacolo (altri 650mila), quelli a termine, gli stagionali e i Co.co.co.
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