Chiude la TTF di Forgaria, lavoratori senza speranze in un territorio difficile
Fulmine a ciel sereno per la storica fabbrica. Fabiano Venuti (FIM - CISL): "Fra le maestranze regnano l’incredulità e la rabbia"
“Un vero e proprio fulmine a ciel sereno”. È così che il referente della FIM-CISL in Alto Friuli, Fabiano Venuti, commenta la decisione di chiudere la TTF (Ex Lima) di Forgaria nel Friuli. “Lunedì, senza alcun preavviso o segnale premonitore, la FG Group di Torino ha comunicato la chiusura dello stabilimento di Flagogna dal 1° febbraio”. I lavoratori della storica azienda della Val d’Arzino si sono riuniti oggi, assieme a Venuti e al collega Giuseppe Sedola, per decidere quali azioni mettere in campo per difendere il loro posto di lavoro. Venuti aggiunge: “La decisione della proprietà è a dir poco incomprensibile. L’ azienda ha carichi di lavoro costanti che impegnano tutti i dipendenti a ciclo continuo. Fra le maestranze regnano l’incredulità e la rabbia. Dall’assemblea è emerso inoltre che anche i clienti, che da sempre apprezzano la qualità delle lavorazioni della TTF, protestano perché si trovano in estrema difficoltà a fronte di questa imminente chiusura”. La FIM-CISL, dopo l’assemblea, ha immediatamente inoltrato una richiesta urgente d’incontro ai vertici aziendali e Confindustria Udine per ottenere il ritiro del provvedimento che porterebbe alla chiusura definitiva di un’azienda fondata nel 1973 e che da occupazione a una decina di lavoratori in un territorio dove le attività produttive sono poche e risulta difficile ricollocarsi. Venuti Conclude: “Non c’è tempo da perdere. I clienti si stanno già organizzando con altri fornitori e la concorrenza potrebbe arrivare anche da oltre confine. Non possiamo permetterci di lasciar chiudere le aziende con questa disinvoltura e ancor di più nella nostra montagna che soffre da decenni di un fenomeno di spopolamento ormai cronico”.