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Cgil: "Ci vogliono tempi rapidi per il rilancio della montagna"

Forabosco: "Chiediamo alla Giunta un'unica regia. Serve un riassetto complessivo di enti e agenzie. Le priorità sono le infrastrutture, il consolidamento dei poli industriali, il sostegno di turismo e reti di impresa"

«Un cambio di passo e una regia unica nelle politiche per la difesa e il rilancio della montagna, per contrastare i pesantissimi effetti della crisi e uscire dall’impasse della precedente legislatura». A chiederlo è Alessandro Forabosco, segretario generale della Cgil di Udine, dopo le dichiarazioni della presidente Debora Serracchiani a proposito di agenda per la montagna e di riassetto di Promotur.

«La questione – spiega Forabosco – non può essere affrontata da un’ottica parziale. La liquidazione di Promotur è l’effetto di una politica caratterizzata non soltanto da sprechi e inefficienze, ma anche dell’assenza di una visione strategica. È necessario quindi un riassetto complessivo delle agenzie e degli enti che operano a vario titolo per la difesa e il rilancio dell’economia montana, obiettivo che a nostro avviso va affidato a un soggetto unico, un vero e proprio braccio operativo della nuova agenda per la montagna prospettata dalla Giunta ».

Questa la sfida che la Cgil lancia al nuovo Governo regionale, invitandolo ad aprire da subito un confronto sulla montagna con le organizzazioni sindacali, quelle imprenditoriali e gli Enti locali, valorizzando anche l’apporto delle università e dei poli di ricerca. «Con l’obiettivo – precisa Forabosco – di arrivare all’approvazione in tempi rapidi di un nuovo piano montagna, capace di declinare gli obiettivi generali di difesa e rilancio del territorio in scelte legislative e amministrative concrete».

La Cgil, da parte sua, indica già alcuni assi prioritari d’intervento: messa in sicurezza del territorio, difesa e consolidamento degli attuali poli industriali, potenziamento delle infrastrutture «fisiche e digitali», sostegno alle reti d’impresa, rilancio del turismo e della green-economy, fiscalità di vantaggio in tutta la fascia di confine, rafforzamento della rete dei servizi socio-assistenziali, parallelo al riordino della rete ospedaliera. «Per farlo serviranno risorse – conclude Forabosco – ma prima di tutto è indispensabile utilizzare in modo efficiente quelle disponibili. Senza dimenticare che un importante contributo potrà arrivare dalla nuova programmazione dei fondi comunitari 2014-2020: accelerare i processi di aggregazione dei comuni e i progetti di cooperazione transfrontaliera può dare un impulso decisivo anche in tal senso».

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