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Economia

Eataly e Vino Libero di Oscar Farinetti puntano su "Cavò"

L’azienda friulana di Enrico Accettola è stata scelta dal gruppo imprenditoriale per arredare oltre 300 tra enoteche e ristoranti.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

La famiglia Farinetti, conosciuta nel mondo come ambasciatrice del Made in Italy con la catena Eataly e il progetto Vino Libero, sceglie un’azienda friulana, Cavò, come partner esclusivo da inserire nei suoi negozi Eataly e per personalizzare ed arredare oltre 300 tra enoteche e ristoranti. L’accordo è stato raggiunto con Andrea Farinetti enologo e titolare della storica cantina piemontese Borgogno, nel cuore di Barolo.

Il gruppo fondato da Oscar Farinetti ha dunque individuato nel sistema modulare di arredo Made in Friuli di Enrico Accettola la soluzione migliore per rendere unico e riconoscibile il progetto di espansione sui mercati di Vino Libero, associazione di produttori che raggruppa oggi 12 cantine di 7 diverse regioni italiane, impegnati ad applicare un modello di agricoltura sostenibile che privilegia processi che consentono di rispettare l’ambiente.

Cavò, nasce per riutilizzare il classico contenitore in legno per il trasporto delle bottiglie di vino; allo stesso tempo, però, diventa un contenitore modulare per conservare ed esporre le bottiglie, in modo tale da rendere facile e accessibile a tutti la realizzazione di una propria cantina vino a casa. Cavò è entrato a pieno titolo anche nel mondo del design e dell’arredamento, ricevendo l’anno scorso la “Menzione d’Onore” in occasione del Premio Compasso d’Oro ADI, il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design.

L’innovativa cassetta viene distribuita in esclusiva da Bbang Srl, società fondata da Enrico Accettola ed oggi partecipata anche da Lavorazione Legnami di Tolmezzo, leader italiano nella produzione di confezioni in legno per il trasporto del vino, guidata da Michele Ianich.

“Dopo quattro anni di ricerca, sviluppo e investimenti - spiegano Enrico Accettola e Michele Ianich - questo passo rappresenta un grande traguardo e il riconoscimento che il nostro impegno e gli sforzi compiuti, in questo momento comunque di difficoltà, stanno andando nella direzione giusta. In tutti questi anni sono state impegnate molte risorse umane ed economiche, sono stati studiati i processi produttivi nei minimi particolari per essere, oggi, molto competitivi. Inoltre sono stati depositati i brevetto, sono stati registrati i marchi e il disegno industriale, grazie alla preziosa collaborazione dei due designer che ci hanno accompagnato fino ad oggi, Nevio Capuzzo ed Michele Grion. Finalmente possiamo dire che anche in Italia le start-up prendono forma diventando industria".

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