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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il sistema economico finanziario regionale unito per creare nuove reti

Siglato in Camera di Commercio il protocollo d'intesa tra l'ente camerale, Università con Friulia, Mediocredito, Confidi Friuli, Confidimprese Fvg e Finest. Lo scopo è aumentare la competitività del sistema produttivo

Camera di Commercio e Università di Udine, con Friulia, Mediocredito, Confidi Friuli, Confidimprese Fvg e Finest, uniti per la promozione delle reti d’impresa. Per la prima volta le principali istituzioni finanziarie ed economiche della regione si sono ritrovate, ieri, nella Sala Giunta della Cciaa, per presentare e sottoscrivere un protocollo d’intesa, che sancisce la promozione coordinata di strumenti a supporto della formazione e dello sviluppo di modalità aggregative fra Pmi, con l’obiettivo specifico di studiare e creare "modelli" di rete con le imprese che hanno aderito al percorso di lavoro che Cciaa e Università stanno portando avanti da alcuni anni.

«Un percorso – ha detto il presidente camerale Giovanni Da Pozzo – avviato nel 2010 con l’analisi e la mappatura dello stato dell’arte in materia di aggregazioni in provincia di Udine, cui hanno partecipato oltre 700 fra piccole-medie e micro imprese, le quali hanno evidenziato come la cultura della rete debba ancora attecchire, ma sia ormai imprescindibile per rinforzare il sistema e soprattutto conquistare i mercati promettenti, quelli che spesso sono più lontani, diversi dal nostro e che richiedono strutture e dimensioni maggiori».

Assieme al presidente Da Pozzo, i rappresentanti di tutti gli enti coinvolti e già aderenti al Tavolo di lavoro finanziario all’interno del Progetto Reti d’impresa Cciaa-UniUd: oltre a Stefano Miani in rappresentanza dell'Ateneo e Marco Simeon, consigliere camerale che ha seguito passo passo il progetto per la Cciaa, anche Edi Snaidero per Friulia, Giovanni Battista Ravidà per Mediocredito, Pietro Cosatti per Confidi Friuli,  Roberto Vicentini per Confidimprese Fvg e Renato Pujatti per Finest.

«Per la prima volta formalizziamo un coordinamento concreto nella realtà economico-finanziaria della regione, quella che io definisco sempre la “portaerei” del Fvg, che, armonizzata, può garantire grandi occasioni di sviluppo. Facciamo così un ulteriore passo in questa direzione, spingendo sulle reti, fra imprese e all’interno delle istituzioni, confidando di fungere da sprone nei confronti della Regione a supportare questa linea, perché il rafforzamento economico passa attraverso alleanze e aggregazioni», ha detto Da Pozzo, che ha ricordato come la Cciaa sia arrivata anche a sostenere, attraverso un bando, i primi 6 progetti di rete per l’internazionalizzazione, per 33 imprese nel complesso e con circa 40 mila euro per ciascun raggruppamento, «formato da Pmi di tutti i settori, dall’arredo all’Ict, dalla logistica al food alla meccanica».

A rinforzare lo sprone alla Regione e spiegare il percorso di lavoro è stato Simeon, sottolineando come da un primo coinvolgimento di associazioni di categoria e imprese, si è passati dalla fase di analisi alla costituzione del tavolo tecnico, formato da una selezione delle Pmi che nella fase di ricerca si erano dimostrate più interessate a provare nuovi progetti aggregativi. «Siamo ora arrivati al coinvolgimento di tutti i principali attori finanziari, con cui lavoreremo per dare alle Pmi quel “treno” su cui salire e in cui trovare modelli facilmente utilizzabili per essere più competitive». Snaidero, nel rimarcare il ruolo di Friulia, sempre più attivo nel supporto alle reti, soprattutto per raggiungere i mercati più lontani e complessi, ha evidenziato come in regione siano ancora troppo poche le aggregazioni fra imprese, non solo tra piccole, ma anche tra medie e grandi.

«C’è bisogno di forte sensibilizzazione e informazioni ai nostri imprenditori», ha detto Snaidero, confidando che anche il protocollo siglato oggi possa essere da stimolo e d’esempio. Il presidente Ravidà, alla prima uscita pubblica dalla nomina a presidente di Mediocredito, si è concentrato sul cambiamento di strategia dell’Istituto negli ultimi anni, che da tutto il Nordest si concentra ora sulla dimensione e sulla realtà produttiva regionale, diventando da erogatore di contributi sempre più soggetto propositivo e attivo a supporto delle iniziative delle realtà produttive del territorio del Fvg. «Per aiutare le imprese – ha concluso – a costruirsi le autostrade del loro futuro». Se Pujatti ha evidenziato il sostegno all’internazionalizzazione di Finest, anche come braccio operativo di Friulia, in ogni fase del processo di apertura all’estero, Cosatti e Vicentini hanno presentato come strategica la collaborazione dei Confidi, soprattutto a supporto di quelle piccole e micro realtà di tutti i settori che con le aggregazioni riescono comunque a mantenere la necessaria individualità, pur costruendo importanti percorsi di filiera. Vicentini in particolare ha sottolineato come «in regione i Confidi più importanti hanno fatto un’aggregazione per attingere a fondi Por-fesr per 22 milioni. A tutt’oggi siamo riusciti a deliberare progetti per 15 milioni di impieghi, ma ne sono stati erogati solo 6 milioni e mezzo. Malgrado una garanzia dell’80% dei Confidi, le imprese trovano ancora difficoltà a ottenere la liquidità necessaria a mettere in moto questi progetti», ha detto, andando così a supportare la posizione di Snaidero, che aveva auspicato come «questo importante tavolo si estenda anche a un interlocutore fondamentale per le imprese, ossia il sistema bancario, per diventare strumento forte per il recupero di crescita del sistema». Miani ha infine messo in luce come il Tavolo finanziario potrebbe consentire da un lato al sistema finanziario pubblico di ideare strumenti anche per le piccole imprese, quindi potenzialmente per un target di migliaia, quelle seguite dai Confidi, anziché solo per centinaia di macrorealtà. Dall’altro questa coordinamento potrebbe permettere di adattare, semplificandoli, gli strumenti finanziari costruiti per le macro anche per la miriade di piccole, «rendendo i Confidi il naturale completamento della filiera».

Il progetto, come ha spiegato Da Pozzo, «nasce in Cciaa di Udine, ma ha un respiro più ampio, che proporrò senz’altro a livello di Unioncamere regionale, anche per la portata delle istituzioni coinvolte in questo tavolo».
 

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