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Economia Buttrio

Danieli, Benedetti: "Acciaio fuori da crisi grazie al protezionismo di Trump"

Presentato il bilancio d'esercizio 2016 - 2017 del gruppo e le previsioni fino al 2018. Bolzonello: "Danieli essenziale al sistema dei saperi in Fvg"

Il mondo dell'acciaio sembra uscito dalla crisi anche grazie alle politiche protezionistiche del presidente americano Donald Trump. È l'opinione di Giampietro Benedetti, presidente del gruppo Danieli, espressa a margine del Danieli innovation meeting (Dim) che ha richiamato a Buttrio 600 operatori di 70 paesi del mondo e dove è stato presentato il bilancio d'esercizio 2016 - 2017 del gruppo Danieli e le previsioni fino al 2018.

"Siamo convinti di essere, per quanto riguarda l'acciaio, in un nuovo 'new normal period'", ha spiegato Benedetti. Se guardiamo da qui al 2035 si prevede un aumento del consumo dell'acciaio dell'un per cento all'anno fino al 2035, che equivale all'ultimo 'normal period' dal 1975 al 2000. Avremo quindi una economia più' frugale e noi dobbiamo attrezzarci pensando che l'economia andrà avanti con questo trend. Intanto godiamoci questo periodo facilitato anche dai dazi doganali imposti dagli USA a Cina e altri paesi esportatori".

"Il gruppo Danieli è essenziale per il sistema dei saperi del Friuli Venezia Giulia - ha affermato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello-. Danieli semina sul territorio intelligenze e da questa azione il Friuli Venezia Giulia raccoglie molto". Proprio in questo contesto, ispirato alle innovazioni tecnologiche che determineranno lo sviluppo della siderurgia e della produzione dei metalli da qui al 2035, Bolzonello ha voluto sottolineare come "Danieli dimostra che il manifatturiero resta centrale per la nostra Regione, ed in particolare il settore meccanico".

 "Il gruppo Danieli - è stato ancora il commento di Bolzonello a margine dell'evento - rappresenta qualcosa di molto complesso e straordinariamente importante per la nostra Regione; il suo peso è noto essendo uno dei più grandi gruppi italiani, nonché un player mondiale, tanto significativo per la nostra economia e per la nostra occupazione, quanto per il fattore  innovazione". Alcune tecnologie sviluppate negli ultimi sette anni si sono avvalse anche del contributo del tessuto imprenditoriale e della ricerca regionale, per questo, ha sottolineato ancora Bolzonello "grazie alla Danieli, si crea un mondo produttivo che riesce a lavorare con le nostre università e con i nostri centri di ricerca, generando opportunità per sviluppare curiosità intellettiva e capacità di stare sui mercati mondiali". "Attorno a Danieli - ha concluso Bolzonello - c'è un'affiliazione continua, che va molto aldilà degli aspetti imprenditoriali e che dimostra come la sfida del futuro sia tenere assieme un sistema sociale in profondo cambiamento".

La presentazione, aperta dai due ceo del gruppo Danieli, Alessandro Trivillin e Giacomo Mareschi Danieli, oltre ai dati di bilancio ha toccato i temi della robotica, della formazione avanzata delle risorse umane, del cambiamento industriale. La chiusura è stata affidata al presidente del gruppo, Gianpietro Benedetti, che ha tracciato una visione sul futuro del consumo dell'acciaio, destinato a diminuire in Europa e negli Usa per lasciare spazio ad un concetto di "economia frugale o circolare" (fondata sul riuso). Nel frattempo, l'avvio di una fase di protezione doganale provocherà - questa la previsione di Benedetti - una contrazione dei mercati per cui la prospettiva di Danieli sarà quella di produrre "acciaierie regionali", ovvero a misura di mercati più piccoli.

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