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Economia

Carburanti, fare il pieno in regione costa meno

Un'analisi di Confcommercio-Figisc per la campagna di sensibilizzazione promossa con Unioncamere Fvg svela le agevolazioni previste per i residenti in Friuli Venezia Giulia e le differenze sulla benzina con la Slovenia

Fare il pieno fuori regione costa di più. È quanto afferma Confcommercio-Figisc attraverso un’analisi numerica dei costi riassunta nella campagna 'Ma quanto ti costa?" promossa con Unioncamere Fvg: 

Meglio il rifornimento sotto casa:

“La verità è riassunta in un pieghevole che ricorda le normative, e quindi le agevolazioni previste a favore dei cittadini residenti – spiegano il presidente regionale Figisc Mauro Di Ilio e il suo vice Bruno Bearzi –, precisa nel dettaglio come è composto il prezzo finale del carburante e pone l’attenzione anche sui costi chilometrici di varie tipologie di autoveicoli, al fine di far valutare al consumatore i costi connessi al rifornimento extraregione”. 

“Come Unioncamere abbiamo voluto sostenere questa campagna, che si innesta peraltro nelle nostre competenze e nella nostra esperienza, visto che sono proprio le Camere di Commercio a gestire i carburanti per conto della Regione – aggiunge il presidente Uniocamere Fvg Giovanni Da Pozzo –. L’idea permette di fare chiarezza, numeri alla mano, sui costi effettivi per i cittadini, aiutandoli a scegliere consapevolmente e a capire meglio come risparmiare tempo e denaro.

I numeri del carburante:

Scorrendo il pieghevole si scopre così che se all’erario finiscono poco meno di 60 euro dei 100 spesi per un pieno, il benzinaio ne trattiene solo 2,06 sulla benzina e 2,13 sul gasolio. E ancora che la differenza media tra i prezzi italiani e quelli sloveni, a fronte del contributo pubblico, è oggi notevolmente ridotta: 0,17 euro sulla benzina, 0,23 sul gasolio. “Differenza di fatto abbattuta dai costi chilometrici per recarsi fuori regione – sottolineano Di Ilio e Bearzi –, cui vanno però aggiunti anche quelli di esercizio, in particolare per pneumatici e riparazioni”.

Il bilancio costi/benefici:

Il risultato, numeri alla mano, è che “il bilancio benefici/costi di un approvvigionamento in terra straniera – rimarcano ancora i vertici di Confcommercio-Figisc Fvg – è praticamente sempre negativo per i residenti in area 1 e lo diventa, per i residenti di area 2, non appena si supera la distanza di 15 chilometri dal confine, con un peggioramento progressivo della situazione a distanze più alte tra il luogo di residenza e l’impianto di distribuzione. E a distanza più basse il vantaggio non supera in ogni caso il valore medio di 2 euro su ciascun pieno”.

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