Mercato auto, crescono le immatricolazioni: bene Udine, scende Gorizia
I dati da gennaio a settembre fanno segnare un aumento delle immatricolazioni, ma i livelli sono ancora lontani dal periodo pre-crisi
Il trend del mercato auto in Friuli Venezia Giulia avviato ormai da due anni continua. Ma i numeri (3.006 immatricolazioni in più nel periodo gennaio-settembre 2016 rispetto allo stesso periodo 2015, +13,2%) rimangono lontani da quelli del periodo pre-crisi, quando si superavano le 50mila immatricolazioni annue. E dunque Giorgio Sina, capogruppo Auto Moto e Ricambi di Confcommercio provinciale di Udine e della regione, invita a «pesare con attenzione l’incremento in doppia cifra».
Il mese di settembre
Settembre ha confermato i valori positivi di inizio 2016. Stando al complesso delle cifre comunicate da Confcommercio, il totale delle immatricolazioni è di 2.977, vale a dire 215 in più del settembre 2015 (+7,8%). La crescita più netta è quella di Udine (+14,3%), quindi Pordenone (+14,0%) e Trieste (+5,8%), mentre Gorizia (-28,7%) va in decisa controtendenza, anche se in questa provincia si immatricolano pure i noleggi e dunque alti e bassi sono all’ordine del giorno.
Il confronto annuale
Il gruppo Auto Moto e Ricambi rende noti nel dettaglio anche i dati dei primi nove mesi. Il +13,2% regionale da gennaio a settembre (25.726 veicoli immatricolati contro i 22.72 del 2015) è il risultato di segni positivi in tre delle quattro province del Fvg. Trieste è in testa alla classifica con la più alta percentuale positiva (+21,0%), seguita da Udine (+14,7%), Pordenone (+12,5%) e Gorizia in sostanziale tenuta (-0,7%).
Lo storico
Dato che fanno seguito a due anni di ripresa, queste cifre sono interpretate come un segnale confortante in tempi di crisi, iniziata per il settore auto a partire dal 2007, ma, sottolineano anche il vicepresidente Andrea Michelutti e il consigliere Riccardo Gobbato, «non ci riportano certo alla fotografia precedente alla recessione. Tanto più che, dopo un buon primo trimestre, le vendite al privato sono calate mese dopo mese, e dunque una buona parte del mercato si è poi costruita sulle vetture aziendali e sui chilometri zero».
Il commento.