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Economia

A Udine si aspetta un anno perché arrivi la bici nuova

La colpa è dei ritardi nelle consegne. Insieme all’aumento dei prezzi, potrebbe esserci "un crollo dei consumi in una fase di ripresa" denuncia Meroi, presidente Tecnoedili Confcommercio Udine

Anche a Udine e in regione sono evidenti i ritardi sulle forniture soprattutto sugli articoli importati dalla Cina o più in generale dall’Oriente. Nei negozi di biciclette ci sono attese anche di un anno sia per l'arrivo di modelli nuovi sia per quanto riguarda i pezzi di ricambio. Anche per gli articoli legati al bricolage e al giardinaggio le attese sono lunghissime. Settori che, con la pandemia, erano andati in contro tendenza rispetto al resto del comparto terziario. Le persone, costrette a passare più tempo in casa, hanno riscoperto il piacere di prendersi cura della propria abitazione e del proprio giardino.

In questa fase di ripartenza, però, si assiste ad una serie di problemi legati al reperimento degli articoli, agli aumenti sui prodotti di prima necessità, al decollo dei costi energetici. Lo sottolinea Filippo Meroi, presidente gruppo Tecnoedili Confcommercio Udine, che entra innanzitutto nel dettaglio delle consegne: “Mancano in particolare: guanti da lavoro, dispositivi di sicurezza, utensili manuali derivati dal ferro ed elettrici, utilizzati sia nella ferramenta che nel giardinaggio. Anche il comparto dei ricambi risente di importanti ritardi, che rallentano le riparazioni. Chi poi vende biciclette finisce per attendere le forniture fino a un anno”. Sulla questione aumenti, aggiunge: “Andiamo dal 30-40 per cento su ferro e plastica all’80 per cento su sementi e concimi. Quanto alle bollette, ormai tutti sappiamo del loro raddoppio”. E infine Meroi conclude: “Il nostro grande timore è che la ricaduta sui bilanci delle famiglie determini il crollo dei consumi”.

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