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Venanzi: "Il centro ripartirà dagli arredi. Ecco la ricetta per una nuova Udine"

A Udinetoday la lunga analisi dell'assessore al Commercio del Comune del capoluogo friulano: "Il rilancio avviene cambiando mentalità e approccio. Per l'estate pronte numerose iniziative"

Udine ripartirà grazie ai nuovi arredi urbani. E, allo stesso tempo, richiamerà un flusso turistico attraverso la programmazione di eventi in città. Parola di Alessandro Venanzi, assessore al Commercio del capoluogo friulano, che a Udinetoday svela il piano per il rilancio del centro storico e non solo.

Venanzi, la crisi continua a mordere nonostante qualche segnale di ripresa. Come si comporterà il Comune di Udine per rilanciare le attività commerciali della città?

“Il rilancio può avvenire cambiando innanzitutto la mentalità e l'approccio del sistema stesso. Governare il cambiamento e non subirlo. Risvegliare lo spirito imprenditoriale che ha caratterizzato fino agli anni ‘90 la nostra città. Sto lavorando sui finanziamenti Pisus per il rilancio turistico relativo all'attrattività della città (circa 450.000 euro per arredi, marketing urbano, valorizzazione rete museale ecc...) oltre che a un bando per circa 1.400.000 euro a fondo perduto utile a cofinanziare interventi di miglioramento delle attività e dall'altro a riportare in centro determinate tipologie merceologiche che, a segnalazione dei cittadini tramite l'ultimo sondaggio, scarseggiano o sono scomparse col tempo. Sto rafforzando inoltre gli eventi cittadini di richiamo turistico, lavorando ad un nuovo regolamento per l'intrattenimento in città e ad un regolamento sui dehors. Di carne al fuoco direi che ce n'è”.

Non è la prima volta che si parla di dehors: possono giocare un ruolo chiave?
"Con il regolamento abbiamo la responsabilità e l'ambizione di andare a disegnare lo sviluppo della città (in termini di arredo urbano) da qui a dieci anni e quindi di reinterpretare qualità e vivibilità degli spazi urbani, oltre a consentire alle attività commerciali di uscire in strada e ai turisti di godersi le bellezze della nostra città. Il tutto nell'ottica di allargamento della zona pedonale del centro. Esempio su tutti: via Mercatovecchio".

27_03_15 montagna in città venanzi tosoni def-2Chiariamo una questione una volta per tutte: è vero che la crisi del centro era iniziata con l’assorbimento dei negozi da parte dei centri commerciali?
"Non credo si debba mettere sullo stesso piano, in termini di competitività e di strategia di marketing, il centro commerciale con il centro storico. Il centro città deve puntare su bellezze architettoniche, cultura, qualità dei prodotti. Siamo proprio su due piani diversi anche nella gestione diretta: il proprietario del centro commerciale può scegliere le attività che vi si insediano, decide direttamente gli orari e le aperture straordinarie, mette in conto un contributo obbligatorio per le attività che si svolgono al proprio interno, compresi i costi dei parcheggi. Noi tutto questo non possiamo farlo ovviamente: per questo non è paragonabile. Il vero problema è purtroppo nella nostra testa. Provocatoriamente le chiedo: quanto tempo impiega al centro commerciale a raggiungere dalla sua auto il negozio per il quale si è recato lì? Non è meglio parcheggiare al Magrini o al Venerio ed in 10 minuti può arrivare anche fino in via Gemona? Se il centro soffre in questo periodo è proprio perché chi si lamenta assume atteggiamenti che favoriscono, purtroppo, questa situazione".

Ci saranno iniziative interessanti per la prossima estate?
"I programmi estivi partiranno da fine aprile con il Far East. Andando a vedere tra manifestazioni sportive, turistiche e culturali, scopriamo che ogni fine settimana ci saranno appuntamenti fino al mese di ottobre. Stiamo già lavorando, ad esempio a Friuli Doc (10-13 settembre), UdineEuropa (12-14 giugno), Vicino Lontano (7-10 maggio)".

E la Notte Bianca?
"Qui farei un ragionamento ad hoc: credo sia necessario reinterpretarla, darle nuova linfa. Il modello finora seguito ha finito fisiologicamente il suo ciclo. L’iniziativa è nata come festa del commercio, anche se finanziata dal Comune: allora, che il commercio si metta in mostra, esca in strada, si promuova in quella notte. Stiamo ragionando con Udineidea su questo tema: siamo sulla strada giusta.
Infine manca poco per "Montagna in Città", che a maggio porterà la bellezza della Carnia, i suoi percorsi, rifugi, prodotti, sport, potenzialità e valori nel cuore della città: in castello. Un'occasione per valorizzarla e promuoverla in luoghi diversi dal solito".

Il problema dell'inquinamento acustico è ancora un limite per la nostra città?
"È una questione che riguarda tutte le città italiane. L'eterno conflitto tra diritto al riposo e diritto al divertimento interessa tutti gli amministratori pubblici dello stivale. Noi, però stiamo lavorando sulla zonizzazione acustica e ad un regolamento relativo all' ‘allietamento’ in città, identificando luoghi e modalità di svolgimento degli eventi. Personalmente credo che una città vive se ci sono iniziative, concerti, spettacoli, soprattutto d'estate. Abbiamo da poco avviato l'iter di condivisione del piano di classificazione acustica con Arpa affinchè si svolgano eventi in città e nel centro storico".

Un’ultima domanda: l’Homepage festival ha dato addio al parco del Cormor. Lo rivedremo?
"Sono legato emotivamente, culturalmente ed anagraficamente a questo festival. Una manifestazione che ha fatto parlare di Udine anche fuori regione. Il regolamento di cui parlavo prima, come l'ho impostato e con un’eventuale approvazione di Arpa, punta proprio a consentire iniziative al parco del Cormor e non solo. Un luogo isolato da abitazioni che per manifestazioni di questo genere ha una naturale vocazione. Con Homepage, quest'estate, faremo in città varie iniziative. Credo che il problema quest'anno fosse legato ai finanziamenti regionali che però pare saranno trovati in variazione di bilancio. Per darle una risposta chiara: farò di tutto per riportare nel 2016 il festival al Cormor".

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