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Economia

Guatti (Ingegneri): «Internazionalizzare la professione»

Giovedì 20 aprile l’assemblea degli iscritti all'ordine provinciale di Udine

«Finalmente ci sono dei riscontri concreti sul fronte del sostegno al sistema produttivo italiano sui mercati internazionali. Una premessa indispensabile per una proposta che lanciamo dal Friuli: costituire aggregazioni di imprese al fine di permettere la formazione di gruppi interdisciplinari specializzati sui temi dell’internazionalizzazione». Lo afferma il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Udine Stefano Guatti, nella settimana dell’assemblea degli iscritti, in programma giovedì 20 aprile alle 15.30 al centro convegni Paolino d’Aquileia.

«Conforta il segnale giunto dal ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano – spiega il presidente Guatti – che ha dato riscontro positivo alle richieste di supporto giunte di un mondo imprenditoriale che non trova più nel nostro paese adeguati spazi di lavoro, causa la perdurante crisi economica. In particolare, per quanto attiene al settore dei servizi dell'ingegneria e dell'architettura, le strutture professionali presenti sul territorio non riescono a essere competitive con quelle straniere che possiedono requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi di gran lunga superiori».

Di qui l’esigenza di «sviluppare forme di aggregazione adeguate per raggiungere la massa critica necessaria a essere concorrenziali su un mercato estero altrimenti irraggiungibile». È in questa direzione, non a caso, che stanno operando il Consiglio nazionale degli Ingegneri, tramite il costituendo Dipartimento Esteri, e la Fondazione Inarcassa, istituita della Cassa nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri e Architetti liberi professionisti, tramite il già costituito Dipartimento per l’Internazionalizzazione della professione, «il cui obiettivo è di offrire una panoramica delle opportunità di impiego all’estero e mettere a disposizione dei professionisti un sistema di sostegno che agevoli concretamente il processo di internazionalizzazione. Bisogna riconoscere, conclude Guatti, l’efficacia del lavoro che è stato svolto dalla Fondazione che, come il Consiglio nazionale, ha subito colto l'importanza del tema e si è prontamente attivata, anche recependo i suggerimenti e gli stimoli che le sono stati offerti dal nostro Ordine tramite alcuni iscritti che hanno messo a disposizione l’esperienza imprenditoriale e professionale maturata all’estero nel recente passato».

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