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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Carburanti, Figisc/Confcommercio lancia un appello a Serracchiani: «Giù le mani dalle accise»

La proposta di Matteo Renzi di abolire il bollo auto e di aumentare contestualmente le accise sui carburanti preoccupa la categoria del Friuli Venezia Giulia

La proposta di Matteo Renzi di abolire il bollo auto e di aumentare contestualmente le accise sui carburanti preoccupa Figisc Confcommercio del Friuli Venezia Giulia. Bruno Bearzi, capogruppo regionale, sottolinea che una simile prospettiva «cancellerebbe gli effetti positivi della legge 14/2010, di cui beneficiano le casse della Regione, i cittadini e la categoria di gestione degli impianti di distribuzione, altrimenti messa in ginocchio da un’insostenibile concorrenza con Austria e Slovenia».

Per comprendere meglio la portata dell’intervento, partendo dalla stima di un gettito del bollo che si attesta tra i 5,9 e i 6,1 miliardi di euro, i conti tornerebbero per il paese con un incremento delle accise su benzina e diesel nell'ordine dei 15 cent/litro (tralasciando l'immancabile Iva a carico dell'accisa). In Fvg, le norme per il sostegno all'acquisto dei carburanti per autotrazione, con l’aggiunta di un’integrazione deliberata dalla giunta regionale, prevedono la riduzione del prezzo alla pompa di 14 centesimi sulla benzina e di 9 centesimi sul gasolio, valori che salgono a 21 centesimi e 14 centesimi nei comuni della Fascia 1, quelli montani o parzialmente montani. «Facile comprendere che, con accise più alte, la virtuosità del provvedimento regionale verrebbe meno», conclude Bearzi facendo appello alla presidente Serracchiani, nel suo ruolo anche di vicesegretario del partito di maggioranza che sostiene il governo, «a far valere le ragioni del Friuli Venezia Giulia».

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