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Economia

Confagricoltura Fvg: in regione, consumo di suolo superiore alla media italiana ed europea

Una tendenza da non sottovalutare e da contrastare, dice Cressati, anche tramite gli strumenti del nuovo Piano paesaggistico

Il Fvg è la quinta regione d’Italia con la percentuale di consumo di suolo più alta: l’8,8 per cento. Lo dice il Centro studi di Confagricoltura alla luce delle recenti stime pubblicate dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Infatti, la media italiana, facendo riferimento ai dati del 2015, è pari al 7,6 per cento, tra l’altro, ben superiore alla media europea che è del 4,3 per cento (peggio di noi fanno solo Olanda, Belgio e Germania).

Tra l’altro, i terreni che vengono destinati all’urbanizzazione, in Fvg, sono ancora i migliori, quelli pianeggianti e più produttivi. Ed è proprio qui, nella fascia altimetrica inferiore alla pendenza del 10 per cento, che il consumo di suolo raggiunge la percentuale del 14,6 per cento (superiore alla media italiana che è del 12,7 per cento).

Anche alla luce dei recenti eventi meteorologici avversi che tanti danni hanno creato in regione e nel resto d’Italia, Confagricoltura Fvg sottolinea come la perdita di suolo naturale determini alcune serie criticità agroambientali per la riduzione dell’alimentazione delle falde acquifere (sul suolo impermeabilizzato l’acqua defluisce in superficie e si perde in mare) e sottolinea come la maggior quantità di acqua che scorre rapidamente in superficie espone di più i territori a inondazioni e frane (dissesto idrogeologico) mentre la minor quantità di anidride carbonica assorbita dalla vegetazione aumenta la diffusione nell’atmosfera di tale gas, che produce “effetto serra” responsabile dei mutamenti climatici (eventi meteorologici estremi, come lunghi periodi di siccità e precipitazioni molto intense). L’agricoltura è, dunque, coinvolta negli effetti del consumo di suolo, non solo perché dispone di meno terreno coltivabile, ma pure per le conseguenze sul patrimonio idrico e sul clima.

«Anche in considerazione del fatto che il settore agroalimentare è un punto di forza dell’economia italiana e del “Made in Italy” – dice Claudio Cressati, presidente di Confagricoltura Fvg - è essenziale e urgente arrestare la sottrazione di terra all’agricoltura adottando politiche di più razionale uso del suolo già urbanizzato, peraltro in parte previste da un discusso disegno di legge attualmente ancora all’esame del Parlamento. In Fvg è necessario che il nuovo Piano paesaggistico regionale metta a disposizione strumenti da utilizzare a questo fine. Abbiamo il fondato timore, infatti – prosegue Cressati - che con l’auspicata piena ripresa dello sviluppo economico, il consumo di suolo, leggermente rallentato negli ultimi anni, riprenda a crescere compromettendo ulteriormente le potenzialità produttive del settore agricolo e i preziosi servizi ecosistemici connessi allo stato naturale del suolo (mitigazione del clima, mantenimento degli equilibri idrogeologici, miglioramento della qualità dell’aria, ecc.)».

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