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Economia

Pesca, raggiunto l'accordo per la cassa integrazione in deroga

Lo annuncia Confcooperative Fvg. Ne beneficeranno i lavoratori del comparto: l'intesa consentirà di elargire i trattamenti di sostegno al reddito per i periodi di fermo.

È stato sottoscritto l’accordo per la cassa integrazione in deroga a beneficio dei lavoratori del comparto della pesca del Fvg. L’accordo è stato sottoscritto – alla presenza della Direzione marittima per il Fvg - dalle organizzazioni della pesca (Federcoopesca Confcooperative, Legapesca, Agci Agrital, Federpesca) e quelle sindacali (Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil).

Ad annunciarlo Federcoopesca Fvg – Confcooperative Fvg, associazione di categoria che, per l’intero comparto pesca regione, ha organizzato e promosso le procedure che hanno portato alla sottoscrizione dell’importante accordo.

"Quest’anno è stato possibile ampliare la platea dei beneficiari rispetto allo scorso anno ricomprendendo alcuni lavoratori del settore che erano rimasti esclusi dai precedenti accordi", spiega Fabrizio Regeni, presidente regionale di Federcoopesca.

La cassa integrazione in deroga - spiega l'associazione - è uno strumento essenziale per il sostegno al reddito dei lavoratori del comparto, colpiti dal fermo pesca che interessa l’Alto Adriatico per diversi mesi all’anno, a causa del sovrasfruttamento delle risorse ittiche marine. Durante questo periodo di inattività gli armatori, cioè i proprietari delle barche, ricevono un indennizzo: per i lavoratori del settore la Cig in deroga costituisce quindi l’unico strumento di sostegno al reddito durante la sosta forzata dell’attività di pesca.

L’accordo – valido per il 2014 – consentirà ora l’avvio delle procedure per l’erogazione dei trattamenti ai lavoratori del comparto interessati dai provvedimenti di cassa integrazione. Il provvedimento, inoltre, copre non solo i periodi di fermo pesca programmata (il c.d. “fermo pesca biologico”, cioè un periodo in cui le barche dei pescatori si fermano e non pescano per permettere ala risorsa pesce di riprodursi), ma anche i fermi pesca intervenuti nel corso dell’anno per altre cause (mancanza di pesce o maltempo).

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