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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Malattie trasmesse dalle zecche, il metodo per prevenirle

Ne ha parlato Maurizio Ruscio, direttore del dipartimento di medicina di laboratorio dell'Azienda sanitaria integrata di Trieste. Nel Medio Friuli, la Campagna avviata nel 2000 ha dato i suoi risultati

La prevenzione è fondamentale per evitare le malattie trasmesse dalle zecche così com'è importante conoscere
la corretta modalità di asportazione dalla pelle del parassita in caso di morso, conoscere i luoghi che prediligono e vestirsi in modo adeguato in caso di frequentazione di zone a rischio. A questo si aggiunge la validità del vaccino contro il virus della meningoencefalite da zecca (Tbe) che è l'unico modo per non rischiare di contrarre la malattia.

Lo ha riferito Maurizio Ruscio, direttore del dipartimento di medicina di laboratorio dell'Azienda sanitaria integrata di Trieste, nel corso dell'odierno convegno su "Zoonosi emergenti e riemergenti nel Friuli Venezia Giulia: un approccio one health" dedicato alla correlazione fra le malattie degli animali e la salute dell'uomo. Un appuntamento organizzato dalla Regione FVG con l'Ordine dei medici veterinari di Gorizia, per informare sulla necessità di adottare un approccio "one healt", ovvero integrato e collaborativo fra professionisti in una società che cambia con l'incremento numerico della popolazione mondiale, l'aumento degli spostamenti su lunga distanza delle persone e degli animali. Elementi che possono favorire la diffusione delle malattie infettive. Fra queste quelle veicolate dalla zecca che, in regione, è responsabile della trasmissione della Borrelia (malattia di Lyme) e del virus della  meningoencefalite da zecca (Tbe).

Come ha riferito Ruscio, dal 1998 ad oggi, sono 102 i casi di Tbe registrati in regione mentre 147 è la media per 100mila abitanti riferita alla malattia di Lyme. Quest'ultima può essere curata attraverso gli antibiotici mentre nel caso della Tbe la cura migliore è la prevenzione.

"La Tbe si può prevenire attraverso la vaccinazione e dato che non esiste una cura - ha spiegato Ruscio - , il miglior modo per prevenirla è la vaccinazione, consigliata a chi vive, lavora o frequenta abitualmente le zone a rischio. Per l'uomo è particolarmente pericolosa la zecca dei boschi (Ixodes ricinus)".
 Il vaccino è disponibile presso gli ambulatori vaccinazioni
dell'Azienda per i Servizi Sanitari.

Il parassita popola abitualmente gli ambienti naturali, prediligendo le zone umide e ombreggiate, in particolare i boschi e i loro margini, solitamente a quote inferiori ai 1.500 metri ed è presente anche nelle zone rurali e urbane ma "negli ultimi anni - ha proseguito Ruscio - sono stati segnalati dei casi sporadici anche nel triestino". E' molto diffuso considerando che si annida in 300 specie diverse.

Nella zona dell'Alto Friuli, la campagna vaccinale messa in atto a partire dal 2000 ha dimostrato l'efficacia del vaccino evidenziando un calo significativo dei casi di Tbe, nelle persone residenti.

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