Folla per l'uso del wi-fi in centro: il Comune riduce il segnale

Un wi-fi gratuito ma con un segnale più basso, in modo da evitare l'affollamento di persone. E' quello del centro storico di Udine, limitato nella sua potenza, dopo una decisione della Giunta comunale intenzionata a ridurre la densità di utenti che si concentravano in alcuni spazi per servirsi del collegamento. Un obiettivo raggiunto fin da subito, almeno sotto Palazzo D'Aronco: i molti richiedenti asilo che utilizzavano la rete "free" sotto la sede centrale del Comune di Udine, hanno infatti "abbandonato" la zona. Il wi-fi gratuito, comunque, non sparirà ma, come detto, ci sarà solo una riduzione del segnale che sarà aumentato nuovamente nel caso di grandi eventi. 

Qualche mese fa era stata avanzata l'ipotesi di installare un'antenna nei pressi dell'ex Caserma Cavarzerani di via Cividale, struttura che ospita numerosi richiedenti asilo: ma erano immediatamente scattate le polemiche, soprattutto da parte del centrodestra udinese. 

Vincenzo Tanzi, consigliere comunale di Forza Italia, torna sulla questione: «Il vero problema non è l'installazione dell'antenna, ma di capire se a beneficiarne saranno anche i cittadini di Udine: non possiamo mettere un'antenna ad uso e consumo dei profughi. Come opposizione, rimaniamo fermi su questa posizione». 

Secondo Tanzi la riduzione del segnale nel centro non è una soluzione valida: «In questo modo ne pagano anche i cittadini: il problema è quello dell'ordine pubblico, ovvero del formarsi di assembramenti: questione che si risolve non certo riducendo il wi fi ma attraverso un'ordinanza precisa». Per il consigliere comunale, infine, c'è un'altra questione da risolvere: «Poichè per utilizzare il servizio è necessaria una procedura di registrazione, chi pilota i profughi affinchè la rispettino e l'autenticazione vada a buon fine?».