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Violenza sessuale, sequestro di persona e rapina: convalidato il fermo

Confermato il provvedimento di fermo nei confronti dell'uomo identificato come responsabile dell'aggressione alla prostituta caraibica nella notte tra il 13 e i 14. Prima ha negato tutto, poi ha ritrattato

Convalidato oggi il fermo del 28enne marocchino identificato come il responsabile dell’aggressione alla prostituta caraibica nella notte tra il 13 e il 14 gennaio. L’operazione è stata messa a segno dalla Compagnia dei carabinieri di Udine, coordinata dal capitano Alberto Granà. L’uomo, in base alla descrizione dettagliata della donna, è stato identificato nella zona della stazione (dove era avvenuto l’approccio con la vittima) e portato in caserma. Le forze dell’ordine lo conoscevano già per una denuncia sporta nei suoi confronti, registrata dai carabinieri di Feletto, dopo alcuni “problemi” in un locale della zona. Inizialmente ha negato ogni tipo di attribuzione di responsabilità, ma successivamente ha ritrattato la sua versione - secondo quanto riferito dagli uomini dell’Arma - sostenendo che avrebbe desiderato pagare la “prestazione” consumata senza spaventare la prostituta. Le accuse mosse a suo carico sono quelle di  violenza sessuale, sequestro di persona e rapina. La donna, in base al suo racconto, sarebbe stata “agganciata” in via Battistig, mentre attendeva un’amica in auto. Inizialmente l’uomo sarebbe stato cordiale, ma una volta in auto i modi sarebbero mutati subito -con l’aiuto di un  coltello puntato-. La coppia si sarebbe così diretta -spostandosi con la vettura- in uno scantinato della zona viale Venezia, dove avrebbero avuto luogo le violenze per circa un’ora. Poi, grazie a un momento di distrazione del soggetto, la donna sarebbe riuscita a scappare, trovando prima in un’ambulanza che stazionava in zona e poi nei carabinieri l’aiuto che disperatamente cercava. 

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