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Cronaca

Dal Friuli alla Lapponia: viaggio alla ricerca delle aurore boreali

Il fotografo friulano Gabriele Menis racconta l'avventura all'estremità del globo dove ha immortalato uno degli spettacoli più affascinanti della natura

Alla ‘caccia’ delle Aurore Boreali: un viaggio, una missione. Ma alla fine l’emozione non ha prezzo: lo sa bene il fotografo Gabriele Menis, che ha vissuto un’esperienza indimenticabile immortalata da alcune istantanee che pubblichiamo nella nostra Gallery sottostante.

Il viaggio ci ha riempito di soddisfazione - racconta Menis, che ha condiviso l'esperienza con Fabio De Stefano, titolare di uno studio grafico a Udine - anche se il meteo non è proprio stato dalla nostra parte, ma poteva sicuramente andare peggio: spesso, infatti, le nuvole, hanno coperto le aurore più potenti. Anche lassù l'inverno è stato sopra media climatica, sembrerà assurdo ma per due mattine abbiamo pure visto la pioggia. E pensare che eravamo 300 km a nord del Circolo Polare Artico. Normalmente in questo periodo dovrebbero esserci temperature fra i -15°C e i -30°C, invece in quei giorni eravamo solo qualche grado sottozero, con una punta a -10°C circa”.

Quella di Menis, però, non è stata la prima esperienza di fronte a questo spettacolo della natura: “L’aurora boreale io l'avevo già vista – racconta –, anche se era più debole: è accaduto l’anno scorso a Rovaniemi (Lapponia finlandese, ma ben più a sud), ma quest'anno è stata tutta un'altra cosa. Confesso che è stata una delle emozioni più grandi della mia vita, soprattutto per un amante del Nord Europa, dell'inverno e della natura come me”.

Un’avventura documentata da una lunga serie di immagini: “Abbiamo scattato moltissime foto – spiega Menis – ora sto sistemando il tutto e sicuramente organizzeremo alcune serate con la proiezione delle immagini e il racconto del viaggio".

Viaggio in Lapponia: le foto delle aurore boreali

Quali sono i consigli per chi volesse provare un’esperienza simile? Ecco i suggerimenti del fotografo: “Innanzitutto cercare posti bui, lontani dall’inquinamento luminoso di eventuali città/paesi. Inoltre è bene attrezzarsi adeguatamente per sopportare le temperature estreme e le notti all'aperto: bisogna sempre resistere ed avere molta pazienza, la natura fa quel che vuole ed il meteo cambia molto rapidamente. Quando si è sul posto, nelle ore di buio bisogna essere sempre pronti, spesso l'aurora è sfuggevole e si vede anche solo per pochi minuti. Infine, non meno importante, è opportuno considerare il periodo migliore per recarsi in questi luoghi e avvistare le aurore: fine inverno e inizio primavera”. 

Un ambiente per certi aspetti ‘surreale’: “Per un amante del nord come me – racconta il fotografo – lassù è un paradiso: natura allo stato puro, renne, alci, orsi, lupi e molti altri animali, senza dimenticare l'affascinante cultura dei Sami (abitanti della Lapponia) che ha radici molto antiche. In questo periodo la durata del giorno e della notte sono simili a quelle delle nostre zone: il sole sorge alle 8 circa e tramonta attorno alle 17. La forbice della durata giorno/notte cambia molto rapidamente con l'avanzare della stagione: non dimentichiamoci che d'estate c'è quasi sempre luce, e d'inverno (per circa 1 mese e mezzo) è sempre buio (notte artica)”.

Infine, dal prossimo inverno Gabriele Menis organizzerà dei viaggi/workshop fotografici per catturare lo straordinario fenomeno naturale. Gli aggiornamenti saranno pubblicati sul sito www.fotomenis.it.

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