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Cronaca Rizzi / Via delle Scienze

Università: tolto a Vannoni di Stamina Foundation il ruolo di "associato"

Alla base del provvedimento l'incompatibilità del suo ruolo universitario con le altre sue attività, a partire dalla presidenza di Stamina Foundation

Davide Vannoni non è più Professore associato all'Università di Udine, vista l'incompatibilità del suo ruolo con le sue attuali occupazioni. A rivelarlo è La Stampa di Torino.

Chissà come si difenderà questa volta il professor Davide Vannoni. E, soprattutto, chissà perché - proprio lui che tanto ci tiene ad essere «trasparente» - sul suo profilo Facebook continua a definirsi «Professore associato Università di Udine». Eh sì, perché quell’incarico non esiste più.  

L’Ateneo statale friulano lo ha infatti informato, attraverso una lettera, che «il suo ruolo universitario non è più compatibile con le altre sue attività, a partire dalla presidenza di Stamina Foundation». Il patron delle cure staminali che si sente «vittima delle lobby dei farmaci, della burocrazia e della politica» non deve certo aver molto gradito quelle considerazioni, ma non s’è comunque perso d’animo e ha già trovato un altro lavoro didattico. Dallo scorso novembre, ha infatti deciso di trasferirsi all’Università telematica di Roma Niccolò Cusano. Lezioni online, insomma. Con tutto il rispetto dovuto alla formazione universitaria sul web, ma che è tuttavia diversa da quella dell’Università Statale di Udine.

Nato a Torino 47 anni fa, Vannoni si è laureato in Lettere e Filosofia. Gentile e disponibile con i pazienti non disdegna comunque d’esser chiamato professore. Basterebbe non nascondere la verità. L’ennesima bugia - insieme a tutte quelle altre che per il procuratore Raffaele Guariniello costituiscono il capo d’accusa di associazione a delinquere per truffa e somministrazione pericolosa di farmaci - o un banale peccato di vanità? Chi abbiamo di fronte? Un guru o uno scienziato incompreso? Un guaritore o un truffatore?  

Centinaia di famiglie non vedono l’ora che un loro figlio, marito, padre gravemente malato possa accedere alle cure staminali di Vannoni. Ma ce ne sono anche dieci che lo hanno denunciato ai magistrati e ai carabinieri del Nas di Torino. Tra questi anche la mamma di Simona (il nome è di fantasia, il suo dolore no), 11 anni, incapace di muoversi per una paralisi cerebrale infantile. Questa mamma, anni fa, all’inizio della «cura» difendeva il «professore». Oggi lo ha denunciato e ha raccontato di aver consegnato a una società riconducibile a Vannoni 40 mila euro in cambio di un miracolo mai avverato. Quante illusioni perdute. Vannoni ha pubblicamente negato di aver preso i 40 mila euro da questa madre.
 
Oratore indiscusso, durante un primo interrogatorio di fronte a Guariniello ha scelto di avvalersi della «facoltà di non rispondere». A giorni questa inchiesta verrà chiusa e con molta probabilità verrà chiesto il suo rinvio a giudizio.

 
Ieri, intanto, dopo che l’Aifa ha diffidato gli Spedali civili di Brescia a prelevare e a trasportare i preparati cellulari del metodo Stamina, il suo fondatore ha reagito alla solita maniera. «Siamo di fronte a una caccia alle streghe - ha stigmatizzato Davide Vannoni -. L’Aifa ha paura di sapere cosa viene iniettato ai pazienti». Il professore, come da copione, è ancora una volta a caccia della verità. Salvo poi dimenticare di mettere ordine tra i suoi incarichi universitari.

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