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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Rientro dalla Croazia, Fedriga apre ai tamponi al confine

Si ragiona solo sulle ipotesi, ma il presidente ha manifestato l'eventuale gradimento. No al test sierologico

Niente test rapido sulle persone che rienterano in Italia da Grecia e Spagna, senza escludere di estendere il tutto anche a Croazia e Malta. La Regione Friuli Venezia Giulia boccia l'analisi sierologica “veloce” cui pensa il Governo per chi entra o rientra in Italia da alcuni Paesi esteri, tra cui anche la vicina repubblica ex jugoslava, meta classica del turismo locale. Da quello che riporta Il Piccolo suggerisce però il “tampone rapido” per individuare i positivi al Covid-19, non seguendo le orme dell’Emilia Romagna che ha disposto la quarantena obbligatoria per chi proviene dalla Croazia.

Le regole in vigore ora

Fedriga

"Come estrema soluzione – ha spiegato Fedriga – potremmo decidere anche noi per la quarantena per chi proviene da Paesi a rischio. Stiamo effettuando un attento monitoraggio delle curve dei contagi di ogni Stato e stiamo valutando eventuali azioni da prendere entro la settimana. Quello che posso escludere è l’uso di test sierologici, non in grado di dare risposte certe. Per quanto ci riguarda la soluzione migliore sono i tamponi rapidi".

Le tappe

Ieri mattina dal ministero della Salute è emersa l’ipotesi di introdurre il test. In Croazia i dati dei contagi si attestato sulle 700 unità in due settimane, e nel bollettino di ieri sono stati annunciati 91 nuovi casi su 1.309 persone testate. La preoccupazione del governo italiano deriva dalla positività di alcuni ragazzi rientrati dalle isole croate nei giorni scorsi, come già documentato

Ipotesi

La soluzione potrebbe arrivare dal test rapido con la saliva o con la goccia di sangue e in questa direzione sta lavorando il Comitato tecnico scientifico per individuare lo strumento certificato e più attendibile. Nessun decisione ufficiale comunque. L’ambasciata della Croazia a Roma, riporta sempre il quotidiano triestino, conferma di non aver avuto comunicazioni e di aver appreso dai giornali che l’Italia starebbe lavorando all’obbligo del test per chi proviene da quel Paese.

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