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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca San Pietro al Natisone

Molestia al fiume: un uomo si masturba davanti a una ragazza, fissandola in volto

L'episodio è avvenuto la settimana scorsa a Oculis, frazione di San Pietro al Natisone: i carabinieri indagano per risalire all'identità del molestatore

Una molestia, in pieno giorno: è quanto accaduto la scorsa settimana a una ragazza friulana, mentre si trovava al fiume con il suo cane trovandosi di fronte un uomo che si masturbava, fissandola in volto.

Il fatto

Il fatto è accaduto sulle rive del Natisone nella frazione di Oculis, a San Pietro al Natisone. La giovane frequenta spesso il luogo, proprio per trascorrere qualche ora insieme al cane. La settimana scorsa, però, il fatto: mentre si trovare sul fiume la giovane si è accorta di una presenza scorgendo a pochi metri da lei un uomo che la osservava, mentre teneva in mano il pene e si masturbava fissandola in volto.

La prima reazione della ragazza, dopo qualche secondo di choc, è stata di esprimere il suo dissenso ad alta voce, nel tentativo di attirare l’attenzione di eventuali altre persone presenti. La giovane ha poi raccolto i suoi effetti personali, rendendosi però conto che l’unica strada che avrebbe potuto percorrere, per tornare all’auto parcheggiata sulla strada, passava in mezzo alla boscaglia. Il timore di incrociare il molestatore l’ha convinta ad attendere qualche istante e chiamare al telefono il suo compagno, non solo per avvisarlo del fatto, ma anche per mantenere un contatto vocale durante il tragitto verso l’automobile. La presenza del cane è forse risultata decisiva per dissuadere l’uomo a insistere nella sua azione.

Una volta raggiunta l’auto la giovane si è allontanata, accorgendosi però all’istante di essere seguita da una vettura guidata dalla stessa persona che poco prima si trovava sul fiume. L’uomo l’ha dapprima sorpassata e poi ha fatto inversione di marcia per tornare a incrociarla. Durante la manovra, la ragazza ha notato che l’uomo ha simulato con le mani il gesto della fellatio, ancora una volta guardandola dritta in volto e reiterando così la violenza psicologica.

La giovane ha così sporto denuncia ai carabinieri della Stazione di San Pietro al Natisone, fornendo la descrizione dell’uomo e le indicazioni sull’automobile guidata dallo stesso. Sono in corso delle indagini.

Il commento

"Il problema non è il singolo ma il sistema entro cui le persone crescono". Elena Tuan, attivista femminista intersezionale, ha parlato dell’episodio, l’ennesimo di molestia e violenza psicologica, ai danni di una giovane donna. “Bisogna rieducare le persone e pensare a un sistema diverso”, il suo commento.

Dalle sue parole è partito un appello alle amministrazioni per organizzare corsi di autodifesa, ma non solo. Dalla riflessione della Tuan emerge la necessità di decolpevolizzare le donne stesse: “denunciare una violenza è sempre difficile, perché dobbiamo combattere con noi stesse, il nostro senso di colpa e contro il giudizio altrui”.

Le misure a posteriori non aiutano a prevenire, non cambiano la mentalità. Per non assistere più a episodi di questo tipo, non dobbiamo focalizzarci sulla punizione, la soluzione non è la pena successiva. Quello che serve per correggere il sistema è l’educazione: l’educazione sessuale, sentimentale, relazionale. Deve cambiare la cultura e la mentalità, dobbiamo parlare di più di libertà e dignità, non è sano che noi donne veniamo cresciute in una società che ci spinge ad avere paura di qualsiasi cosa”.

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