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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

L'Università di Udine digitalizza le registrazioni storiche della lirica parmense

Il laboratorio Mirage dell'Ateneo friulano sarà impegnato nella creazione di copie conservative di circa 300 bobine contenenti le registrazioni audio delle serate liriche al Teatro Regio della città emiliana

l’Istituzione Casa della musica del Comune di Parma, con una gara d’appalto nazionale vinta dal Laboratorio Mirage dell’Università di Udine, ha dato avvio al progetto di digitalizzazione delle registrazioni audio di oltre 300 rappresentazioni operistiche e concerti di musica classica tenutisi al Teatro Regio di Parma a partire dal 1961 al 1989.

Il lavoro richiesto all’équipe del Laboratorio, diretto da Angelo Orcalli, porterà alla creazione di copie conservative di circa 300 bobine contenenti le registrazioni audio delle serate liriche. Le tracce sonore, trasferite in digitale, verranno memorizzate sia ad alta risoluzione, a fini conservativi, sia in mp3, per facilitare l’accesso a un pubblico più vasto. Saranno corredate da immagini fotografiche e schede catalografiche specifiche, per attestare originalità e provenienza di ogni singola unità documentale.
 
"L’accesso a queste registrazioni – sottolinea Orcalli – è un fatto di grande rilevanza sia dal punto di vista documentario che artistico". Permetterà infatti di ricostruire, oltre a diversi decenni di storia del teatro, anche una vera e propria storia dell’interpretazione musicale della seconda metà del ’900, attraverso le esecuzioni di tutti i grandi artisti che si sono succeduti sul palcoscenico del teatro emiliano.
 
«È questo un progetto – spiega il presidente della Casa della Musica, Marco Capra – di grande rilievo, in quanto rivolto a una delle componenti di maggior pregio della Casa della Musica, l’Archivio storico del Teatro Regio, in linea con le funzioni di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico che nel 2002 hanno portato alla nascita della nostra istituzione». 
 
La digitalizzazione delle registrazioni ne garantirà la conservazione a lungo termine e una vasta fruizione anche grazie alle tecnologie della rete. «Alla stregua dei documenti cartacei – dice Luca Cossettini, ricercatore responsabile del progetto – le registrazioni audio sono ormai universalmente considerate fonti storiche. Se le partiture ci tramandano i testi, le istruzioni per rieseguire le opere, i documenti sonori ci restituiscono la prassi esecutiva, ci informano sulle peculiarità interpretative di musicisti e cantanti e su quelle componenti espressive della musica che hanno storicamente formato la nostra sensibilità e cultura musicale. La digitalizzazione implica un complesso processo di riconoscimento e di restituzione di testimonianze artistiche».
 
"Questo progetto – sottolinea Stefano Allegrezza, delegato dell’Ateneo friulano per gli Archivi digitali – oltre a essere motivo di grande soddisfazione per il riconoscimento della competitività scientifico-industriale del Laboratorio Mirage del Dipartimento di scienze umane, costituisce un evidente segno della vocazione “digitale” dell’Università di Udine, e potrà svilupparsi proficuamente anche in altri settori del patrimonio artistico e culturale".
 
 

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