Laurea honoris causa a Giuseppe Jogna, il "costruttore di futuro"
L'università di Udine gli ha conferito l'alloro in ingegneria gestionale. Originario di Forgaria del Friuli, è stato un pioniere delle lauree a orientamento professionali
L’università degli studi di Udine ha insignito Giuseppe Jogna, originario di Forgaria del Friuli, della laurea magistrale honoris causa in Ingegneria gestionale. Tra le motivazioni principali per il massimo riconoscimento accademico: il suo contributo all’istituzione delle lauree professionalizzanti, le capacità dimostrate nel corso della sua attività lavorativa e le opere realizzate. A proporre il nome di Jogna il massimo riconoscimento accademico è stato il dipartimento politecnico di ingegneria e architettura dell'ateneo friulano. La cerimonia di conferimento si è tenuta oggi, lunedì 27 giugno, alle 11, nell’aula Marzio Strassoldo del polo di via Tomadini a Udine.
Chi è Giuseppe Jogna
Originario di Forgaria del Friuli, Jogna è nato nel 1937. Si diploma perito industriale specializzato in edilizia nel 1958 all’Istituto tecnico industriale Malignani di Udine. Sempre nel 1958 si iscrive all’albo dei periti industriali. Dopo un breve periodo di insegnamento a scuola, dal 1962 svolge l’attività di libero professionista, fino al 1992, quando costituisce uno studio associato multidisciplinare a Spilimbergo. Dopo il terremoto si è adoperato affinché le professioni dell’area tecnica della provincia di Udine partecipassero attivamente alla stesura delle leggi e delle norme tecniche per la ricostruzione. A 30 anni, nel 1967, diventa consigliere del collegio dei periti industriali, e lo resterà per un decennio. È componente del Consiglio nazionale dei periti dal 1977 al 1984, anno in cui viene eletto presidente fino al 1997. In quella veste, anche in collaborazione con il Censis, ha introdotto e promosso numerose iniziative legate all’innovativo tema della sicurezza (collettiva, domestica, ambientale, elettrica, stradale, ecc.). Sul fronte legislativo ha contribuito all’introduzione della legge sul praticantato per i periti industriali. Dopo una lunga battaglia che lo ha visto in primo piano, nel 1997 viene istituito l’ente di previdenza dei periti industriali, che da quell’anno va a presiedere fino al 2007. Dal 2008 al 2013 ritorna alla testa del Consiglio nazionale dei periti industriali. L’impegno nazionale però non termina con quel mandato perché dal 2013 al 2018 resta consigliere del Consiglio nazionale dei periti.
È di quegli anni l’impegno per l’approvazione della legge con l’obbligo della formazione universitaria per l’accesso alla professione di perito industriale. Un impegno, quello sul versante della professionalizzazione universitaria, che Jogna ha poi riversato sul tema delle lauree professionalizzanti. Un percorso che lo ha visto sostenere con tutto il Consiglio nazionale dei periti industriali l’azione della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) nel percorso culminato con il Decreto ministeriale n.446 del 2020 che ha definitivamente normato le lauree ad orientamento professionale. Jogna ha pubblicato anche due libri autobiografici, “La grande opportunità. Riformare le professioni tecniche al tempo della crisi”, del 2012, e “Un incontro improbabile”, del 2021.
Il messaggio del rettore
“Giuseppe Jogna – ha detto nel suo messaggio il rettore Roberto Pinton –, è la quintessenza del portatore di valori fondamentali della sua terra natia, il Friuli, quali la passione per il lavoro, lo sviluppo delle competenze e la promozione sociale. È un modello lungimirante per la sua azione a sostegno di un’educazione come forma di progresso civile di un territorio. Rappresenta un caso esemplare di impegno professionale e di rappresentanza istituzionale”.
La lectio
“I veri riformisti si distinguono fra chi pensa al futuro e chi solo al presente”. Questo il principio che ha guidato Jogna durante tutta la sua vita, in particolare durante il percorso di rappresentanza istituzionale della categoria. E da qui è partito per la sua lezione magistrale, intitolata “Si apre una porta per il futuro dei tecnici”. Innanzitutto, ha incitato i ragazzi a studiare. “Oggi i giovani hanno tante opportunità – ha detto - non è pensabile trascurare la possibilità di appagare le proprie curiosità e formarsi al meglio, secondo le proprie inclinazioni”. E, facendo riferimento all’Università di Udine, ha ricordato come “anche i ragazzi del mio paese, ora, possono disporre di una prestigiosa università, a portata di mano, fortemente voluta dal popolo friulano, con l’avallo della spinta per la rinascita a seguito del terremoto, che in poco più di quarant’anni ha raggiunto uno sviluppo e un prestigio ampiamente riconosciuti”.
La laudatio
Dedicata a “La tempra di un uomo progettista e costruttore del futuro”, la laudatio è stata pronunciata da Alberto Felice De Toni. Jogna, ha raccontato il laudatore, “ha speso una vita con e per i periti industriali. Una vita iniziata in un Friuli devastato dalla guerra, in una famiglia popolare con il padre emigrato all’estero per sostenere la famiglia, con il sogno di studiare impegnando ogni risorsa e distinguendosi come migliore studente ogni anno nella scuola serale”.
La commissione di laurea era composta dai professori: Roberto Pinton, Alessandro Gasparetto, Pietro Romano, Alberto Felice De Toni, Guido Nassimbeni, Marco Petti, Domenico Visintini. Componente esterno, il presidente del consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati, Giovanni Esposito.