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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Un patrono laico per unire gli udinesi di oggi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Una lunga schiera di labari e di esperienze d'impegno sociale. Da Gervasutta al Villaggio del Sole, da Cussignacco al Cormor e ai Rizzi, molto nutrita la rappresentanza dei donatori di sangue AFDS. Tra le confraternite della tradizione, immancabile quella antichissima del Santissimo Crocifisso. Intervenute delegazioni anche del rinnovato "Arengo" cittadino, assemblea di popolo istituita nel Medioevo dal patriarca aquileiese Bertrando, le cui restaurate magistrature hanno invitato il Sindaco a collaborare a una convocazione straordinaria del consesso "per la difesa dell'onore friulano offeso dall'oltraggio a Giulio Regeni". Bella, poi, la testimonianza del benemerito sacerdote udinese don Tarcisio Bordignon, storica figura di promotore dell'inclusione sociale e civica. Una società civile molteplice ed operosa, quella che lunedì 6 giugno 2016 si è incontrata a Udine, per iniziativa del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e del Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" sotto la guida del prof. Alberto Travain, al fine di rendere secolare omaggio, per la prima volta, nella Sala del Popolo di Palazzo D'Aronco, al Patrono Civile degli Udinesi ossia proprio a quel Patriarca Bertrando, padre della patria e della democrazia locali. Ricorreva, infatti, in tale data il 666° anniversario dell'assassinio dell'antico principe, vittima di una congiura il 6 giugno 1350, e il 25° della campagna sociale promossa dal movimento culturale animato da Travain e approdata, nel 2001, alla proclamazione patronale laica in seno al Consiglio municipale, con l'approvazione di un documento a firma del consigliere dott.ssa Marisanta de Carvalho di Prampero, declamato ora in occasione delle celebrazioni popolari.

Gli onori sociali al Patrono Civile sono stati, quindi, tributati presso un'icona secolare, donata nel 2015 dal Fogolâr Civic alla comunità cittadina, opera della ricamatrice Antonietta Monzo Menossi su disegno del pittore Michele Ugo Galliussi, e ivi collocata per espressa volontà del sindaco prof. Furio Honsell, intervenuto formalmente in fascia ad ufficializzare il valore dell'evento. Il Primo Cittadino ha voluto rinnovare la sua testimonianza di condivisione nei confronti dello spirito con cui si muovono Fogolâr Civic e Academie dal Friûl alla ricerca di "radici di futuro" per la città "Capitâl dal Friûl". Aveva detto Travain: "Sapere che alle radici dell'essere Udinesi c'è la lezione di un padre martire contro la tirannide, anzi promotore di democrazia come antemurale contro la tirannide interna ed esterna alle mura civiche, dovrebbe non soltanto unire attorno a valori universali incarnati localmente e fondanti la civiltà occidentale, ma anche inorgoglire, formare carattere, visione del mondo". Si è rinnovata, poi, nel duomo di Udine la tradizionale "benedizion des rosis", con tocco di rose devozionali presso dell'arca del Beato Bertrando, antico costume religioso locale rivisitato anche in termini laici dal movimento del Fogolâr Civic.

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