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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ufficio scolastico regionale, Fontanini: "no alla cancellazione"

Il presidente della Provincia pensa che abolirlo sia un affronto alla specialità. "Solo nella provincia di Udine ci sono 65 mila studenti e in tutta la regione 1.500 scuole"

“Una penalizzazione inaccettabile”, è durissima la presa di posizione del Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, sulla proposta di cancellazione dell’Ufficio scolastico regionale del FVG, come previsto nella bozza del Decreto del presidente del consiglio dei ministri che riorganizza il Miur tagliando quattro strutture scolastiche (oltre al Fvg, Umbria, Molise e Basilicata). “Un vero e proprio affronto alla nostra specialità, alla nostra storia da tutelare; è ora di mandare segnali forti e inequivocabili ai centralisti romani, visto che, evidentemente, le operazioni fin qui intraprese dalla Presidente della nostra Regione non sono sufficienti a mettere in sicurezza il nostro territorio che viene colpito e affossato togliendoci di fatto competenze specifiche, pezzo dopo pezzo, competenza dopo competenza”.

Fontanini sfodera paragoni: “Il governo nazionale si è ben guardato dal minare lo status dell’istruzione nelle province autonome di Trento e Bolzano, come pure nella Valle d’Aosta; e noi non siamo forse ugualmente speciali e autonomi? Con quale diritto il ministro immagina di sopprimere il nostro Ufficio scolastico regionale per accorparlo con una regione, come il Veneto, che presenta un altro asset organizzativo?”. Poi sfodera i numeri: “Abbiamo oltre 144 mila studenti, di cui 64 mila 500 circa solo nella provincia di Udine, numericamente la più consistente, e un totale di scuole pari a oltre 1.470 sparse sul territorio regionale; con quale ratio si presume di unificare il nostro territorio con quello veneto?”. Non ci sta il Presidente ad assistere alla violazione dei diritti legati alla specialità, violazione a cui si aggiunge la “volontà di defraudarci della nostra ricchezza fondata sulla presenza delle minoranze”, e infatti l’ipotesi di accorpamento si rivela, secondo il Presidente, un attacco contro di esse: “Non è tollerabile incassare uno schiaffo simile che mette in crisi la forza del multilinguismo, della multietnicità e della competenza diretta sul tema dell’istruzione”, taglia corto, annunciando la predisposizione di una lettera che verrà inviata al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza nella quale verranno illustrate le ragioni per domandare lo stop a un progetto svuota-specialità. Il Presidente della Provincia formula un invito anche alla governatrice Serracchiani: “Le suggerirei di pensare di meno alle amicizie romane, visti i risultati deludenti, e di pensare di più a difendere le ragioni del nostro e del suo territorio dalle pretese di sconfinamento attuato dai centralisti”.

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