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Palazzo della Regione, disabile 'allontanato' in base al regolamento

Spiacevole episodio ieri nell'Auditorium del Palazzo della Regione di Udine. Roberto del Prato, 60enne, disabile in sedia a rotelle, è stato fatto allontanare perchè il regolamento non prevede possa accomodarsi in platea per una questione di uscite di sicurezza. Eppure il palazzo è nuovissimo e, ironia della sorte, il bagno per i disabili in platea c'è

Antefatto. Roberto del Prato, 60enne, disabile in sedia a rotelle, pochi giorni fa ha messo in atto una protesta contro le barriere architettoniche davanti alla sede della Regione di Udine perché impossibilitato come tutti i normodotati ad accedere ai piani alti degli assessori e della presidenza della Regione. “Il palazzo, non è dotato di montascale e a noi disabili sono riservate porte di emergenza e accessi secondari”.

Ieri, a distanza di soli 5 giorni, lo stesso Del Prato, titolare di un'azienda agricola insieme alla moglie, invitato per il convegno sul censimento generale dell'agricoltura si è recato nel grande Auditorium della stesso palazzo per parteciparvi. Come tutti i disabili, dapprima è entrato cercando gli appositi spazi, che in genere in ogni sala (pensiamo a quelle cinematografiche) vengono riservati loro, non trovandoli ha poi preso l'ascensore per accomodarsi fra le prime file degli uditori. Per chi non lo sapesse, l’Auditorium del palazzo regionale udinese è a forma di teatro greco e il palcoscenico risulta di molti metri in profondità rispetto all’ultima fila degli spettatori.

Poco dopo la sua sistemazione davanti al palco, il fatto. Viene avvicinato da una delle quattro maschere della sala e informato, gentilmente e a malincuore, che lì non era possibile rimanesse. La sala, nella parte inferiore, non è dotata di uscite d'emergenza per disabili e presenta un’uscita d’emergenza che sfocia in una scalinata non dotata di montacarichi. (Ironia della sorte, al piano inferiore della platea è però presente una toilette per disabili). E’ la regolamentazione stessa del palazzo che non permette difatti la presenza di questi portatori di handicap fra i posti della platea. Loro è previsto si accomodino  sulla 'terrazzina' che sovrasta il teatro. Ovvero in alto, lontano, nella penombra, dietro alle ultime file. Solo sei, tra l’altro, il numero totale dei disabili ammessi dal regolamento all’interno dell’Auditorium, non uno di più.

All'ex assessore Vladimir Kosic, in passato, era pur permesso andare a quel tavolo dei relatori. Perché per lui si chiudeva un occhio e per me no?” Ci commenta a caldo del Prato. “Non voglio sembrare antipatico, rivendico solamente il diritto di sedermi e sentirmi come tutti gli altri. L’addetta alla sala ha avuto l'ingrato compito di 'allontanarmi' per il regolamento previsto dal piano antincendio, ma è incredibile che un palazzo nuovo come questo non sia dotato di vie di fuga diverse, montacarichi e quant'altro”.

Del Prato ha una storia lunga alle spalle per quanto riguarda i diritti dei disabili. Lui che poi abita in montagna, a Ravascletto, ha vinto, assieme ad altri suoi amici disabili della Carnia, già diverse battaglie contro le barriere architettoniche, quelle burocratiche e mentali ‘di questo paese’. Aveva 28 anni e faceva il topografo per l’Italstrade nel Sud America quando, di ritorno da una missione dal Pakistan, per colpa di una poliomielite a macchia di leopardo, è tornato in Italia sulla sedia a rotelle. Iniziò così ad aiutare la moglie nelle sue attività, occupandosi di cavalli e in seguito anche di bovini. “Nel tempo sono diventato un ‘pastore motorizzato’, ma solo grazie all’ennesima battaglia vinta, che mi ha concesso il diritto alla patente per poter guidare il quod, mezzo indispensabile per gli spostamenti sui pendii e le mie attività quotidiane”.

Di Del Prato va ricordata una sua recente altra lotta. Un anno fa, il 18 aprile 2013 era andato ad ascoltare, “per curiosità” confessa, Silvio Berlusconi in piazza San Giacomo a Udine. Sfortuna volle che uscendo dalla piazza rialzata, utilizzando la pedana presente, cadde rovinosamente a terra. La pendenza era troppo accentuata, le ruote anteriori della sedia si imbarcarono nel ciottolato e lui si rovesciò completamente.  Dal giorno seguente iniziò la battaglia per una pedana a norma e a prova di disabile, ma ancora oggi, dopo un anno, la burocrazia e i vincoli della Soprintendenza non hanno permesso che Udine sia accessibile a tutti.  

Sul tema della disabilità e delle barriere architettoniche dei palazzi della Regione è intervenuto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, presente durante l’episodio in Auditorium:

“Abbiamo dovuto constatare che tutti gli uffici dei gruppi consiliari della sede di via Poscolle a Udine sono inaccessibili. Le barriere architettoniche (scale) e l’ascensore non adeguato (troppo stretto l’accesso) impediscono ai cittadini di incontrare i suoi rappresentanti nelle dovute sedi. Il nuovo Palazzo della Regione di Udine, realizzato con cifre che superano i 30 milioni di euro, pare non sia sufficiente per ospitare anche gli uffici dei gruppi consiliari.  Con un minimo di accortezza e anche di attenzione verso queste problematiche avremmo potuto risolvere anche questa vicenda una volta per tutte dislocando tutti gli uffici in un’unica struttura, moderna ed efficiente, dal punto di vista energetico e dell’accessibilità”.

(l'uscita di sicurezza dell' Auditorium del Palazzo della Regione di Udine)

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