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Banda larga a Udine entro il 2012: lavori chiusi 3 anni in anticipo!

La città sarà tra le prime in Italia ad essere completamente cablata con una rete alla velocità di 50 Mega al secondo. Solo 7 i chilometri “scavati” sui 120 totali di cavo sistemati

La fine dei lavori era prevista nel 2015 e, invece, già entro la fine di quest’anno Telecom Italia, con due anni di anticipo, terminerà i lavori per la posa dei cavi in fibra ottica di terza generazione. Sarà così che, entro i primi tre mesi del 2013, gli udinesi potranno accedere ai servizi di banda ultralarga con velocità di 50Mbps grazie agli oltre 120 chilometri di cavo e quasi 15 mila chilometri di fibra posata. Un traguardo che farà del capoluogo friulano il primo capoluogo di provincia in Friuli Venezia Giulia e tra i primi in Italia completamente cablato in fibra ottica ad alta velocità. Oltretutto con ben sette anni di anticipo sulla direttiva comunitaria che, nell’agenda digitale, fissa al 2020 il raggiungimento dei 30 Megabit al secondo, mentre Udine ne avrà 50 e molto prima del 2020.

Ridotti al minimo i disagi relativi alla posa dei cavi. Basti pensare, infatti, che per circa 120 chilometri di rete, si è “scavato” soltanto per 7 chilometri totali, mentre per tutto il restante tratto si sono utilizzate delle vie già esistenti, oltre ad aver utilizzato, prima città in Italia, le reti fognarie per far passare i cavi della ultrabroadband.

“È una rete tra le migliori al mondo in questo momento – sottolinea soddisfatto l’assessore all’Innovazione Paolo Coppola –. Equivale ad avere un’infrastruttura tecnologica avanzata da qui ai prossimi 20 anni. Il fattore tempo è fondamentale. Arrivare prima degli altri serve a rendere attrattivo il territorio. Sette anni d’anticipo sono un grande risultato”.

La nuova rete, che potrà essere utilizzata a partire dai prossimi mesi, rende molto più performanti gli attuali servizi e abilitano nuove generazioni di applicazioni come i servizi di cloud computing per le imprese e i servizi di città intelligente, quali ad esempio il monitoraggio del territorio, i servizi di sicurezza urbana, il controllo da remoto degli impianti per i servizi pubblici, la gestione del traffico, la valorizzazione dei beni culturali e la teleassistenza domiciliare, per non parlare della nuova televisione ad altissima definizione.

Al di là dell’importanza di potenziare i servizi tecnologici a disposizione della città, l’idea è soprattutto di usare la cablatura come strumento di attrazione per investimenti di imprese e player internazionali nel campo delle tecnologie dell’informazione.

“È  un elemento fondamentale per rilanciare l’economia in un territorio che ospita il Distretto delle tecnologie digitali – osserva Coppola –, un’università giovane ma di qualità, un parco scientifico e un tessuto economico e sociale ricco di studenti tra i migliori al mondo nelle materie scientifiche, come dimostrano da tempo i test PISA dell’OCSE, e di un tessuto imprenditoriale fatto di imprese piccole ma innovative e votate all’internazionalizzazione”.

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