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Orfani ucraini bloccati dalla guerra, la disperazione dei genitori adottivi friulani

Sono diverse le famiglie che stanno affrontando la procedure di adozione nel paese colpito dalla guerra. Altissima la preoccupazione per quelli che "considerano già loro figli"

Bambini chiusi in rifugi improvvisati con i fischi delle bombe sopra le loro teste. Boati, schianti e il sibilo dei proiettili. Rumori così spaventosi che ti entrano nella testa. Paura, tanta paura e nemmeno l'abbraccio di una mamma o di un papà per cercare di scacciarla, quella paura. Sono i piccoli orfani ucraini. Ci sono decine di orfanotrofi nei quali ci sono ancora migliaia di bambini e adolescenti in attesa di una famiglia. Alcuni di loro l’avevano già trovata in Friuli ma a causa dell’invasione russa tutte le procedure di adozione sono state bloccate. "Una famiglia sarebbe dovuta partire in questi giorni per il terzo viaggio in Ucraina, quello definitivo da cui si ritorna a casa con il bambino. Ma per fortuna o purtroppo non sono riusciti a partire. Avrebbero potuto rimanere là sotto i bombardamenti, senza sapere come tornare a casa” ci racconta Elisabetta Mottino, coordinatrice del Friuli Venezia Giulia dell'associazione Aiau, specializzata in adozioni internazionali. Sono diverse le famiglie in regione che stavano seguendo l’iter per adottare un bambino o una bambina in uno degli orfanotrofi sparsi per l’Ucraina, uno dei Paesi che più hanno favorito l'adozione internazionale negli ultimi anni. “Sono genitori disperati, Dico genitori perché così si sentono queste persone nei confronti di questi piccoli abbandonati in una situazione che di ora in ora si fa sempre più pericolosa. Non importa a che step dell’iter di adozione fossero arrivati” ci dice la psicologa udinese. La Commissione per le adozioni internazionali ha fermato le partenze per l'Ucraina da parte di tutte le coppie italiane di aspiranti genitori adottivi. 

La situazione

"Dai nostri contatti - spiega Mottino - ci giungono notizie drammatiche. I bambini soffrono soprattutto da un punto di vista psicologico. Soprattutto quelli che stavano attendendo il momento in cui la loro nuova mamma e il loro nuovo papà sarebbero arrivati per portarli nella loro nuova casa. Tristi, preoccupati, la vivono come un altro abbandono”. E aggiunge “Per fortuna da un punto vista della sicurezza sono a rischio moderato anche perché non sono certo obiettivi militari ma non possiamo essere sicuri che per errore non possano essere colpiti". Inoltre, cominciano a scarseggiare i beni di prima necessità per questo l’associazione ha attivato una raccolta fondi a favore di questi piccoli sfortunati.

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Si può partecipare in due modi: con una donazione o consegnando prodotti alimentari o sanitari presso la sede dell’associazione in via Tavagnacco a Udine. La dottoressa Mottino ci lascia con una preghiera: “Aiutateci ad aiutarli!”

Corridoi umanitari per gli orfani

Un barlume di speranza si è acceso con la dichiarazione congiunta della ministra della famiglia Elena Bonetti e il ministro degli esteri Luigi Di Maio sulla possibilità di istituire dei corridoi speciali per i minori orfani. La nota dice “La situazione di grave precarietà dei minori orfani in Ucraina a seguito dell’aggressione russa suscita preoccupazione e richiede di attivare con sollecitudine tutte le misure a loro tutela previste dagli accordi internazionali. Nella cornice dei rapporti già in essere in materia di adozioni internazionali tra l’Italia e l’Ucraina, siamo impegnati in queste ore nell’attivazione di corridoi speciali per i minori orfani, perché al più presto ed in sicurezza possano raggiungere il nostro Paese. L’ambasciata italiana in Ucraina è al lavoro per creare le condizioni delle partenze, mentre in Italia la commissione per le adozioni Internazionali si sta attivando per predisporre la prima accoglienza”.

Come funziona l’adozione

Per semplificare molto, una volta deciso di adottare un bambino ci si rivolge al tribunale dei minori di Trieste che attiva i servizi sociali che aprono un fascicolo. Il fascicolo torna al tribunale che fa le sue valutazioni e poi rilascia l’idoneità all’adozione. A questo punti i futuri genitori si rivolgono ad un’associazione come Aiau che si occupa di adozioni internazionali. La domanda viene inviata in Ucraina e così parte la procedura nella quale vengono identificati tre possibili abbinamenti con bambini residenti negli orfanotrofi del Paese. Con un iter di 70 giorni e tre viaggi in loco si può raggiunge il risultato finale: diventare una famiglia a tutti gli effetti. La procedura di adozione in Ucraina è più semplice e veloce rispetto ad altre nazioni ma comunque ci vogliono anni prima di arrivare a conoscere il bambino.

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