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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Tolmezzo

Bancaria truffava i risparmiatori assieme al coniuge

Operazione dei carabinieri della stazione di Tolmezzo e della Compagnia della Guardia di Finanza: una donna dirottava il denaro dei correntisti sottraendo circa 2 milioni di euro

Nella mattinata di ieri, 3 ottobre, nel corso di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine, i Carabinieri della stazione di Tolmezzo e della Compagnia della Guardia di Finanza hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale (obbligo di dimora), una di misura cautelare reale (sequestro preventivo) e due decreti di perquisizione locale e personale nei confronti della dipendente di un noto istituto di credito e del coniuge per i reati di truffa e riciclaggio, nonché tre decreti di perquisizione locale nei confronti di altri soggetti non indagati.

Le attività investigative, realizzate in perfetta sinergia tra le due Forze di Polizia, sono nate da alcune denunce presentate da correntisti dell’istituto di credito di riferimento e hanno consentito di definire sostanziose distrazioni patrimoniali in danno dei risparmiatori coinvolti, poste in essere dall’indagata.

LA DENUNCIA

L’attività di indagine è stata originata dalla denuncia sporta presso il Comando Stazione Carabinieri di Tolmezzo nel gennaio 2016 da un anziano cliente il quale, nel premettere di essere titolare di conto corrente cceso presso quell’Istituto di Credito, lamentava inspiegabilmente l’ammanco di circa 150 mila euro.
L'anziano relativamente alla gestione del proprio patrimonio depositato e/o investito presso la predetta filiale bancaria, aveva intrattenuto rapporti ed operato esclusivamente con l’impiegata oggetto di indagine: con lei aveva una lunga conoscenza personale, dalla quale era nata una profonda fiducia e stima reciproca.
Tali circostanze sono poi risultate essere comuni anche per le altre persone rimaste, loro malgrado, oggetto di raggiro da parte dell'impiegata. Si tratta, come raccontato dall'Arma, in prevalenza di persone anziane o di coloro che, dopo aver lavorato all’estero, erano rientrate in Italia con i risparmi di una vita.

LA TRUFFA

In particolare, carpendo la fiducia dei vari correntisti, la dipendente dell’istituto di credito, prospettando alla clientela la possibilità di effettuare proficui investimenti finanziari in titoli o azioni, si faceva consegnare denaro contante in più tranche e operava materialmente sui conti corrente dei truffati, sostituendosi ad essi a loro completa insaputa. 
Tali somme di denaro, anziché essere impiegate nei prospettati investimenti, venivano intascate o dirottate su altri conti correnti paralleli, all’insaputa degli ignari clienti.
Al fine di raggirare e convincere le persone truffate, l’indagata consegnava ai risparmiatori rendiconti fittizi simulanti irreali patrimoni e profitti. 

Successivamente alla denuncia dell’anziano signore, i Carabinieri della Stazione di Tolmezzo, resisi conto e accertando che non si trattava di un caso singolo, grazie anche alle attività classiche di acquisizione di informazioni, hanno contattato le altre potenziali vittime e poi raccolto le relative denunce a seguito di riscontri probatori. Tutti i resoconti venivano quindi trasmessi tempestivamente alla competente Autorità Giudiziaria per le valutazioni del caso. La stessa A.G., compresa la complessità e la mole potenziale del fatto reato, ha inteso, data anche la particolarità dell’argomento, avvalersi per il proseguo delle indagini, anche della locale Compagnia della Guardia di Finanza.

IL LIBRO DEI CONTI

È iniziata così questa complessa indagine che ha visto operare sinergicamente personale dell’Arma con quello della GdF, nella quale, operando nei rispettivi settori di specificità, si è sempre garantita una perfetta osmosi info-operativa. Nella mattina del 3 febbraio 2016, così, su delega della competente Autorità Giudiziaria, i Carabinieri e i Finanzieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare a carico dell’indagata rinvenendo e sequestrando varia documentazione probatoria sia cartacea che elettronica tra la quale un’agenda, considerata poi dagli investigatori, il “libro mastro” contenente dettagli importantissimi al fine della totale ricostruzione delle condotte criminose.

All’esito della perquisizione, in considerazione dell’ingente valenza del materiale sequestrato, il P.M. titolare del fascicolo delegava ulteriore attività informativa da svolgersi nei confronti delle altre persone eventualmente offese, finalizzata a verificare e qualificare la reale consistenza delle loro disponibilità finanziarie.
I clienti truffati, solo a seguito di una più approfondita verifica della propria posizione presso l’istituto di credito, prendevano contezza degli ingenti ammanchi concretizzati sui propri conti, presentando quindi formali denunce. Al termine di questa complessa ma non certo ultimata attività investigativa, si stima che gli ammanchi totali possano aver raggiunto la cifra di più di due milioni di euro.

SEQUESTRATI DENARO, AUTO E UNA CASA

Il provvedimento di sequestro, eseguito in data odierna nei confronti della coppia, finalizzato alla confisca diretta del prodotto o del profitto del reato ovvero nella misura “per equivalente”, riguarda beni immobili e mobili per un valore almeno pari a € 250 mila euro tra cui: 7 mila euro in contanti; 18 borse di vari modelli e marche del valore complessivo di circa 6 mila euro; una abitazione del valore di 160 mila euro; un’autovettura del valore di 20 mila euro; ulteriore documentazione utile al proseguo delle indagini.

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