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Cronaca

No green pass aggredisce lavoratrice in aeroporto e le procura un trauma cranico

Alla richiesta di esibire i documenti, l'uomo l'ha presa per il collo e gettata a terra con una tecnica di arti marziali

Brutta avventura e tanta paura per un trentaquattrenne che lavora dal 2007 al Trieste Airport di Ronchi dei Legionari. Ieri, la donna, addetta ai controlli, è stata aggredita con violenza da un uomo che stava per imbarcarsi per Londra insieme ad una compagna. Alla richiesta alla coppia di esibire i documenti necessari, quindi anche il green pass, l'uomo è andato su tutte le furie, ha cominciato a prendere a calci e pugni i cartelli e altri oggetti presenti nel suo raggio di azione fino ad arrivare a afferrare per il collo la malcapitata. Con una repentina tecnica che ricordava quelle delle arti marziali, l'ha poi scaraventata a terra facendole sbattere la testa con forza sul pavimento. Tempestivo l'intervento dei colleghi e delle forze dell'ordine che hanno fermato l'aggressore. La donna soccorsa e trasportata in ospedale per controlli ha rimediato una prognosi di otto giorni per trauma cranico.

Sul fatto è intervenuto il segretario della Fit Cisl Fvg, Antonio Pittelli “Per fortuna l’intervento dei colleghi prima e della polizia, dopo, ha evitato il peggio. Questa è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che purtroppo si sta esasperando in tutto il settore dei servizi pubblici.  Episodi del genere – commenta - rischiano ormai di diventare quotidiani. Stiamo riscontrando e segnalando continui casi di aggressioni verbali nei confronti dei lavoratori  front line non solo in aeroporto, ma nel trasporto pubblico locale e nei treni. E questo avviene sia nei confronti di chi opera a bordo dei mezzi, ma anche, sempre di più, di chi presta il servizio a terra, che semplicemente  con alta professionalità svolge il suo lavoro”. E aggiunge: "Come Fit Cisl Fvg condanniamo fermamente ogni forma di violenza ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla lavoratrice che è stata vittima di un gesto ingiustificabile". "Non è possibile – conclude Pittelli – che chi svolge correttamente il proprio lavoro diventi un bersaglio. chiediamo all’azienda di attivarsi in maniera celere per mettere in atto comportamenti preventivi che permettano a tutti lavorato del front line di operare in sicurezza".

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