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Cronaca

Time for Africa: il Rototom Sunsplash chiama e il Friuli risponde

Presentata la collaborazione dell'associazione udinese alla 24esima edizione del festival

Nonostante il più grande festival reggae d'Europa si sia spostato ormai dal 2013 a Benicassim in Spagna, i legami con la sua terra di origine, che lo ha visto nascere e crescere, rimangono fortissimi. D’altronde il collettivo Rototom è nato nel 1991 da un piccolo gruppo tenuto insieme da grandi sentimenti, molta fatica, pochi soldi, tanta musica. Una grande scommessa, nel cuore del Friuli. Da allora sono state gestite due discoteche, organizzati centinaia di concerti, è stata occupata una fabbrica abbandonata per creare un centro culturale e sono state organizzate manifestazioni per la pace. Da tutta questa energia creativa è nato il festival reggae più grande del mondo: il Rototom Sunsplash, che nel 2017 celebrerà la suo ventiquattresima edizione.

Quest’anno il festival sarà dedicato interamente al continente africano e, seguendo la filosofia di collaborazione che lo ha da sempre contraddistinto, ha coinvolto l’associazione udinese Time For Africa (che dal 2005 organizza e promuove attività culturali con l’obiettivo di superare gli stereotipi, le convenzioni, i pregiudizi che ancora oggi, nel nuovo millennio, costringono il continente africano e i suoi abitanti. ) per costruire un festival nel festival all’interno dell’African Village e portare prestigiosi ospiti internazionali ai dibattiti del Forum Sociale, che si presenta sempre più come vetrina mondiale affacciata al nostro presente sociale. 

Time For Africa: nel corso di questi anni l’associazione ha realizzato sei rassegne di cinema africano “Gli Occhi dell’Africa” in collaborazione con la Caritas di Pordenone, Cinema Zero e il CEC; cinque mostre fotografiche dedicata al continente; dato vita, in collaborazione con la casa editrice Aviani&Aviani, alla collana libraria che prende il nome dell’associazione, sotto la quale ha pubblicato sei titoli; a sostegno dei progetti di cooperazione e solidarietà internazionale ha prodotto, in collaborazione con numerosi musicisti, quattro progetti discografici, l’ultimo dei quali verrà presentato a Udine Jazz il 17 luglio nella sede della caserma Cavarzerani. Nel 2017 ha inaugurato la Biblioteca dell’Africa che sta diventando punto di riferimento e luogo d’incontro di coloro i quali vogliono capire e conoscere meglio il continente attraverso la letteratura, la storia, l’antropologia.

IL PROGRAMMA DI "CELEBRATING AFRICA 2017"

Un omaggio al continente che ha reso grande la musica reggae assieme alla filosofia rastafariana che l’accompagna. Un impegno diretto del Rototom nella promozione e diffusione della cultura della pace, del confronto e dell’incontro che passa anche attraverso la parola dei protagonisti, degli intellettuali, degli studiosi e di tutte quelle persone che quotidianamente e silenziosamente operano per un mondo migliore. Ecco il senso del programma “Le Afriche dell’Africa” perno delle attività culturali che quest’anno caratterizzeranno le varie aree del Rototom Sunsplash. L’obiettivo è quello di offrire un punto di vista, diverso da quanto spesso ci viene proposto, del continente africano.

Da anni sosteniamo che l’Africa è il nostro futuro, ma anche lo specchio del nostro futuro nel senso che, se non decidiamo di riconfigurare le nostre società riducendo il divario tra ricchi e poveri, saremo destinati ad una società di profonde contraddizioni, con masse di disoccupati, senza un welfare moderno in grado di garantire i diritti uguali per tutti. Un continente che ritorna al centro del dibattito e non solo per via della pressione migratoria verso le frontiere d’Europa, ma anche e soprattutto continente di speranza per l’umanità. L’Africa sta diventando la protagonista del nostro futuro e lo sta facendo quotidianamente con le innovazioni sociali, tecniche, culturali, economiche. Con i movimenti giovanili e studenteschi che stanno scardinando le “società ippopotamo” che per troppo tempo, e con la complicità dell’occidente e della Cina, hanno impedito alle “generazioni ghepardo” di superare le datate culture coloniali e neo coloniali, che ne hanno imbrigliato le forze e le capacità di rinnovamento. Certo il continente vive anche di contraddizioni tra ricchezza opulenta e povertà e miseria, accentuate da un ambiente reso ostile dai cambiamenti climatici che sono anche alla base dell’attuale emergenza fame nel Corno d’Africa, ma tutto questo non potrà fermare il progresso del rinascimento africano. Per queste ragioni Filippo Giunta e il suo staff hanno voluto dedicare l’intero festival all’Africa.
 
Le Afriche dell’Africa: il continente africano ha ormai superato la logica e la dipendenza dal passato coloniale e dai nuovi assalti di neocolonialismo europeo. Le nuove generazioni sono cresciute al difuori della storia collegata al dominio coloniale europeo, ai movimenti della negritudine e della razza.  Il panafricanismo non è morto, ma dovrà coagularsi attorno a nuovi temi, a nuove sfide e contribuire in questo modo all’affermazione del nuovo umanesimo africano che può trarre impulso dalla società, dai suoi movimenti, dalle innovazioni sociali, culturali, economiche , tecnologiche che in questo continente cominciano ad affermarsi attraverso l’Afropolitanesimo, il prodotto dalla cultura delle diaspore che, in modo efficace, si occupa, interpreta il cambiamento sociale, politico culturale del continente.

Il “Social Forum” , l’area del Festival dedicata all’approfondimento e alla proposta culturale e politica del Rototom da sempre frequentata da personalità politiche, culturali, intellettuali, scrittori, artisti quest’anno vedrà l’Africa e gli africani protagonisti. Attraverso undici incontri avremo il modo di conoscere e capire l’Africa in movimento, il continente giovane che pulsa di vitalità, innovazione, voglia di emergere e di occupare la storia rubata.

Forum

Data

Titolo incontro

Partecipanti

Domenica 13 ore 18

Le afriche dell’Africa

Rafael Crespo del centro studi africani , università di Barcellona

Robert Ceamanos, università di Saragoza

Lunedì 14 ore 17

Decolonizzazione e libertà: le vie africane alle democrazie

Firoze Manji, giornalista e attivista diritti umani del Kenya

Sirin Adlebi Sibai, antropologa e scrittrice marocchina

Remi Joseph-Salsbury, accademico antirazzista, università di Leeds

Lunedì 14 ore 19

Come i media raccontano l’Africa

Lucia Mbomio, giornalista della Guinea Equatoriale

Xavier Aldekoa, giornalista de La Vanguardia

Martedì 15 ore 17

La diplomazia africana per la risoluzione dei conflitti. Dialogo con il premio Nobel per la Pace 2015

Mohamed Ben Cheikh, tunisino Premio Nobel per la Pace 2015

Martedì 15 ore 19

Imparare dall’Africa

Odile Sankara, artista di teatro contemporaneo e sorella del compianto presidente del Burkina Faso Thomas Sankara

Bonifacio Fogo, camerunese canta storie

Mercoledì 16 ore 17

Africa in movimento: la cultura africana conquista il mondo

Youssou N’Dour, musicista già ministro della cultura del Senegal

Odile Sankara

Giovedì 17 ore 17

I movimenti e le reti sociali che stanno cambiano l’Africa

Serge Bambara, movimento Balay Cytoien del Burkina Faso

Firoze Manji

Daniel Maingi, Kenya food rights alliance (KeFRA).

Giovedì 17 ore 19

Il nuovo volto dell’emancipazione africana

Natalia Molebatsi, sudafricana poetessa, performer di spoken word

Mamadou Dia, Scrittore e attivista, fondatore della ONG Hathay

Tabiso Mohare, poeta, musicista animatore culturale con l’associazione sudafricana Word N Sound

Venerdì 18 ore 17

Afropolitans e mobilità sociale: il contributo della diaspora africana in Europa

Cleophas Adrien Dioma, imprenditore sociale del Burkina Faso, coordinatore del gruppo di lavoro nazionale sulla diaspora.

Saba Anglana, cantante, attrice somala

Mamadou Dia

Venerdì 18 ore 19

Dalla turbina eolica, al motore a pipi: le alternative africane all’innovazione sostenibile

Eyoume Ngangue, antropologo e giornalista del Camerun

Elisabetta Demartis, ricercatrice italiana e giornalista

Mikaila Issa, esperto di comunicazione digitale del Benin

Sabato 19 ore 17

L’Africa che resiste, l’Africa alternativa: come uscire dalla globalizzazione imperialista

Samir Amin, economista marxista, egiziano, presidente del Forum Sociale mondiale per le alternative

Davide Cirillo, italiano esperto dei problemi di gestione e uso delle terre in Africa

Le aree di attività del Rototom Sunsplash 2017

MAIN STAGE: Il palco principale del festival, con la presenza dei grandi della musica reggae Internazionale. Anche quest’anno una ricca partecipazione, artisti da tutto il mondo dalla Jamaica al Sudafrica passando per la Francia. STEEL PULSE- TWINKLE BROTHERS - LA PEGATINA-NKULEE DUBE - SHAGGY –SEUN - KUTI & EGYPT 80 - THE HEPTONES - THE SPECIALS - DON CARLOS -INNA DE YARD-GENTLEMAN & KY-MANI MARLEY - TOOTS & THE MAYTALS - STICK - FIGURE-YOUSSOU NDOUR -BEENIE MAN CHRISTOPHER MARTIN- RAGING - FYAH-THE WAILERS - MELLOW MOOD- ALPHA BLONDY & THE SOLAR - SYSTEM - CHRONIXX & ZINC FENCE - ISEO & DODOSOUND W/ THE MOUSE - HUNTERS - AFRICAN HEAD CHARGE-LUCIANO FT MAFIA & FLUXY - U ROY - BIG YOUTH - AMPARANOIA.

LION STAGE: Il palco delle opportunità per i gruppi emergenti possono farsi conoscere dal pubblico del festival.

DANCE HALL: L’area del sound system per far ballare e divertire il pubblico. Musica e spettacoli, esibizioni dei ballerini internazionali fino all’alba.

AFRICAN VILLAGE: Da sempre luogo centrale per le attività culturali, artistiche dedicate al continente africano. Quest’anno poi sarà il vero cuore pulsante del festival.

FORUM SOCIALE: Interamente dedicato al continente africano, da tutti considerato il continente del futuro. Attraverso incontri e dibattiti guarderemo l’Africa dell’innovazione sociale e culturale. Parleremo delle alternative africane possibili che possono influenzare, positivamente, il nostro modo di vivere. Il Premio Nobel 2015 Mohamed Ben Cheik, il sempre lucido l’economista marxista Samir Amin, rappresentanti dei movimenti sociali africani di cui poco si parla. Youssou N’.Dour, nella veste più politica di ex ministro della cultura del Senegal , questi alcuni dei nomi che compongono il parterre del social Forum.

ROOTS YARD: Non può mancare l’area dedicata al sound che porta alle radici del reggae

CARIBBEAN UPTEMPO: Spazio che unisce il suono “made in jamaica” con le radici più profonde dei ritmi caraibici. Un luogo di fusione multiculturale.

REGGAE UNIVERSITY: Rimane il pilastro culturale, l’anima del Rototom Sunsplash. Un luogo di discussione, analisi,riflessione tra passato, presente e futuro del reggae. Non solo aspetti musicali ma culturali, filosofici, politici.

NON-PROFIT AREA: Parte essenziale del Rototom, sempre più partecipata dal mondo delle ONG e del non profit che con le loro progettualità, le loro iniziative promuovono un altro mondo possibile.

ROTOTOM CIRCUS: Gli spettacoli di strada sono entrati al Rototom con questa area che da spazio alle varie scuole circensi con i loro spettacoli e i vari laboratori. Presenti anche quest’anno gli etiopi di Fekat Circus (www.fekatcircus.com).

SIMPOSIO ARTISTICO: Al Rototom non può mancare l’arte, il suo simposio è diventato un punto di riferimento per molti artisti internazionali. Quest’anno devono interpretare, ognuno a suo modo, lo slogan del festival “Celebrating Africa”.

PACHAMAMA-MAGICOMUNDO-JUMPING-MERCATO ARTIGIANATO-SUNBEACH-MERCATINO-IL CAMPING E I TANTI RISORATNI E BAR completano la straordinaria offerta del Rototm Sunsplash 2017.

In anteprima una delle T-shirt celebrative Limited Edition , richiesta al grafico friulano Carlo Passalacqua di Charlie Vision (info@charlievision.it)

In anteprima una delle T-shirt celebrative Limited Edition , richiesta al grafico friulano Carlo Passalacqua di Charlie Vision (info@charlievision.it)-2

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