“The waving flame of oblivion”, il primo album del poliedrico Visionoir
Visionoir è il nome che dal 1998 accompagna l’attività musicale dell’unico membro di questo progetto: è da ritenersi quindi il vero e proprio alter-ego di Alessandro Sicur, musicista e polistrumentista proveniente da San Daniele del Friuli, che nel corso degli anni ha anche militato in diverse band regionali (Blind Mirror, Giulio Venier Group, Funny Games e di recente nei Magique Entropy Studio)
"The waving flame of oblivion" è il titolo dell’ atteso album di debutto, che da finalmente forma e unità al materiale scritto da Alessandro nel corso degli ultimi anni, in seguito al fortunato demo del 1998 "Through the inner gate", ottimamente recensito dalle riviste di settore. Unisce tracce dalle sonorità ed influenze assai diverse, dal progressive rock, al synth-rock fino al più oscuro gothic-metal, ed è stato interamente realizzato, scritto, suonato e registrato dal solo Alessandro Sicur nel suo studio domestico.
L’album è disponibile in digitale su tutte le piattaforme (Spotify, Deezer, iTunes, Google Play, Amazon etc) e in CD su Bandcamp in una elegante edizione limitata, e comprende 9 tracce originali per una durata di circa 50 minuti. Anche la copertina, molto evocativa, è realizzata dal medesimo autore, che con lo pseudonimo Visionart, si dedica anche alle arti visive e alla fotografia.
Una piacevole sorpresa riscontrata nell’ascolto di questo album è la presenza, al posto dell’usuale cantato, di voci narranti di grandi poeti del ‘900 alle prese con alcuni poemi: citiamo fra questi TS Eliot, Ezra Pound e Dylan Thomas, che conferiscono al disco, nonostante la predominanza di partiture strumentali e chitarre molto potenti, un tocco di teatralità assai originale.