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Cronaca

Terremoto, l’Università di Udine mappa le criticità per la messa in sicurezza

All'Ateneo friulano il coordinamento scientifico della fase di ricognizione delle situazioni problematiche per pianificare gli interventi tecnici su infrastrutture strategiche ed edifici monumentali

C’è anche l'Università di Udine a fianco dei Vigili del fuoco che operano nell'area del centro Italia colpita dal terremoto del 24 agosto scorso. L’obiettivo è contribuire a mappare le criticità strutturali e ad attuare gli interventi tecnici urgenti di messa in sicurezza di infrastrutture strategiche ed edifici monumentali nell'area colpita del sisma.  

Già nella prima mattinata del giorno del terremoto all’Ateneo friulano si è insediato il gruppo scientifico del laboratorio di Sicurezza e protezione intersettoriale (Sprint) per coordinare e fornire il supporto scientifico alle operazioni sul campo. Stefano Grimaz, responsabile del laboratorio Sprint, sulla base di una convenzione tra Ministero dell'Interno e Università di Udine, è il coordinatore scientifico del Short Term Countermeasures System (STCS) del corpo nazionale dei Vigili del fuoco, l'unità speciale che si occupa di valutare le criticità e attuare gli interventi urgenti di messa in sicurezza post sisma.  Il ruolo dell'unità scientifica del laboratorio Sprint è quello di processare da remoto, in tempo reale, i dati rilevati sul campo dai tecnici dei Vigili del fuoco e realizzare la mappatura dei punti di attenzione valutati utilizzando innovative procedure messe a punto dai ricercatori dell'ateneo udinese. La mappa è messa a disposizione del Centro operativo nazionale dei Vigili del fuoco e della Direzione Comando e Controllo nell’area del cratere ed è utilizzata come supporto decisionale nella definizione delle strategie di intervento. Vista la gravità dello scenario, ai ricercatori dell'Ateneo si sono affiancati anche funzionari e tecnici del comando provinciale dei Vigili del fuoco di Udine, creando così una vera e propria centrale di elaborazione dei dati che provengono dall'area del terremoto.  

«Il nostro ruolo, oltre al coordinamento scientifico – spiega Grimaz – è quello di pervenire nei tempi più rapidi possibili al rilievo, attraverso una procedura di schedatura rapida, alla classificazione delle criticità provocate dal terremoto e alla successiva mappatura, in modo da porre a disposizione delle linea di comando del sistema di protezione civile gli esiti dei rilievi nel tempo più rapido possibile».  L'attività svolta è anche frutto degli esiti dell'esercitazione Sermex attuata nel maggio 2014 a Portis di Venzone, organizzata dal laboratorio Sprint insieme ai Vigili del fuoco, e delle esperienze internazionali nei terremoti in Nepal 2015 ed Ecuador 2016. A Portis vennero infatti sperimentate le schede e le tecniche di rilevamento rapido dei danni e la relativa mappatura a servizio dell'emergenza, poi applicata in Nepal e in Ecuador.  

«La risposta coordinata tra Vigili del fuoco e Università – sottolinea Grimaz – in raccordo con Protezione civile nazionale e del Friuli Venezia Giulia, mette in luce la valenza strategica dell'idea che sta alla base della Scuola SERM Academy istituita in occasione del quarantesimo anniversario del terremoto del Friuli e che aveva in programma, dal 12 al 18 settembre, un'esercitazione a Portis di Venzone proprio per affinare le tecniche di valutazione rapida delle criticità strutturali e di messa in sicurezza. Quella che doveva essere una esercitazione a Portis è stata anticipata dalla drammaticità dei fatti che ci ha costretti a scendere in campo immediatamente e su uno scenario reale. La SERM Accademy, dunque, è operativa sul campo».  

A pochi giorni dal sisma «il sistema di risposta messo a punto anche grazie al nostro coordinamento scientifico – conclude Grimaz – sta permettendo di avere il quadro della situazione che, appena concluse le attività di salvataggio e soccorso alle persone, consentirà di definire in modo efficace e mirato gli interventi urgenti di messa in sicurezza per il ripristino della attività strategiche e la salvaguardia degli edifici storici tutelati».  

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