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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

«Sul 5G decisione presa al bar», il caso di Udine fa il giro d'Italia

Dopo che il sindaco di Udine Pietro Fontanini ha dichiarato di sospendere la nuova tecnologia sul territorio comunale, sono piovute critiche sia a livello nazionale che locale

Non sono passati neanche due giorni da quando il sindaco di Udine ha annunciato di non voler ospitare la tecnologia 5G sul territorio comunale di Udine, che le opinioni in merito a questa decisione si sono rincorse non solo a livello locale ma raggiungendo persino il dibattito nazionale. È di qualche ora fa un articolo apparso sul sito de Il Post, a firma del blogger Massimo Mantellini.

L'articolo

«L’ultimo esempio in ordine di tempo di questo approccio antiscientifico e umorale alle cose della nostra vita è stata la decisione del sindaco di Udine Pietro Fontanini di vietare ogni installazione delle reti 5G (quelle che portano il coronavirus) nel territorio comunale», scrive Mantellini nel suo articolo.

«La decisione si basa, come quasi sempre quando si desidera schierarsi contro le evidenze scientifiche, su una versione estesa del principio di precauzione. Fontanini è un politico di lungo corso: ha fatto il parlamentare per un decennio con Forza Italia, è stato presidente della provincia e ora è il sindaco leghista del capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Come tutti i politici di lungo corso sa che il parere dei cittadini nei bar va tenuto presente, specie se si desidera che il proprio corso diventi ancora più lungo. E nei bar di Udine, evidentemente, esattamente come accade da tempo in rete, di 5G si discute molto. Dopo le discussioni, i timori e i misteri condivisi, i cittadini alzano il telefono e chiamano preoccupati il loro sindaco».

L'articolo prosegue riportando le tappe cronologiche della questione 5G a Udine, fin dall'incarico assegnato ai tecnici ancora nel 2019, che espressero parere positivo, fino alla decisione del sindaco che - nonostante i pareri scientifici portassero verso un'apertura al 5G - ha sospeso la sua diffusione nel capoluogo friulano. 

Le critiche locali

Sulle stesse note si muovono le dichiarazioni di Federico Pirone, capogruppo di Progetto Innovare. «Non sarà parso vero, al Sindaco, di poter finalmente “chiudere Udine a qualcosa”. Ma Udine è una città capoluogo, è una città vocata all'innovazione e sede di un'importante istituzione universitaria, di un Centro di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico (Friuli Innovazione), una città che ambisce a definirsi smart. Ed è per questo che sulle reti internet di 5^ generazione serve un ragionamento di sistema, visto che la prudenza non deve far rima con paura dei temi che non si padroneggiano».

Così Federico Pirone interviene sul provvedimento di divieto di installazione degli apparati 5G sul territorio comunale annunciato dal Sindaco Fontanini. Sul 5G la comunità scientifica a livello europeo esprime cautele sensate e conclusioni non esaustive da un punto di vista medico-sanitario ma è chiara nello sbufalare le più svariate “fantasie” che si sentono: sul sito dell’ARPA della Regione FVG è per esempio disponibile un dossier dedicato a questa nuova tecnologia.

Il parere dell'Arpa

«È grave – prosegue Pirone – sbandierare la bufala della “sperimentazione”: chiunque di noi può tranquillamente acquistare e usare già oggi un telefono 5G, senza il consenso del Sindaco. E la sovraesposizione agli apparecchi cellulari è già oggi dannosa». Secondo la civica udinese «un'amministrazione comunale realmente capace di guardare ai bisogni del futuro non esclude a priori un dibattito anche sugli aspetti positivi dell'uso di una tecnologia: dal progettare una nuova mobilità urbana che abbatta l'inquinamento e la circolazione delle auto, alla sanità a domicilio cha riduca i tempi di attesa e gli affollamenti ingestibili degli ospedali, al miglioramento della sicurezza tanto sbandierata da questa amministrazione, alla conoscenza del patrimonio culturale, al contrasto alle disuguaglianze educative, al miglioramento dell'accessibilità e della qualità dell'abitare. La politica è chiamata a decidere le priorità e i modi, non a sostituirsi agli scienziati. Udine è la città di Arturo Malignani, innovatore sempre molto sensibile all'impatto ambientale che ha reso Udine competitiva e l'ha portata nella storia».

In regione

Anni fa il comune di Udine approvò un regolamento per l'istallazione degli impianti di telefonia mobile e operò una mappatura delle zone: il comune sarà chiamato a disciplinare sul proprio territorio anche questi tipo di impianti, prima o poi. «Fontanini ha verificato cosa faranno Pordenone, Gorizia o Trieste? – si chiede Franco Aloi, del Coordinamento di Progetto Innovare – Ha interloquito con i suoi omologhi delle città italiane pioniere dello sviluppo di questa nuova rete come Milano, Torino, Firenze, Genova, Brescia, Matera…visto che saranno 120 le città italiane coperte entro il 2021? Il Comune di Trieste, ad esempio, ha adottato un approccio molto serio e trasparente sull’implementazione della rete 5G in città, in stretta collaborazione con ARPA FVG, rigoroso nella tutela di tutti gli interessi in campo».

«Proprio per questo – concludono gli esponenti di Progetto Innovare – è necessario che il ragionamento sia sovracomunale, se non, meglio ancora, regionale».

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