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Cronaca

A Udine il teatro è a contatto con il pubblico

Presentata la terza edizione di 'Teatro Sosta Urbana': otto tra spettacoli ed eventi a Udine dal 28 novembre al 27 febbraio per indagare le strade che sta prendendo la società sollecitata da grandi sfide

“Gli spazi non convenzionali di una città come Udine sono una ricchezza per il teatro: in essi l’artista si mette in relazione con il luogo e in contatto con una comunità”. È questa l’idea ispiratrice di TSU, Teatro Sosta Urbana, rassegna di spettacoli che torna nel capoluogo friulano con una terza edizione dedicata al tema: “Destini”.

“Una provocazione”, spiega la regista e attrice Serena Di Blasio componente del gruppo che ha coordinato la rassegna, insieme con i colleghi registi e attori Nicoletta Oscuro, Valentina Rivelli, Caterina Di Fant e Andrea Collavino (direttore artistico), per “indagare dove sta andando la società sollecitata da eventi spesso inediti: dalle migrazioni alle mutazioni culturali, fino agli interrogativi che si pongono a ogni individuo nel confronto con i bivi e gli incroci della vita”.

Una rassegna organizzata “dagli artisti con gli artisti” e articolata in 8 spettacoli ed eventi per la prima parte della stagione, che si aprirà il 28 novembre nella ex caserma Osoppo (via Brigata Re, 29) e proseguirà fino al 27 febbraio. La seconda tranche è in avanzata fase di progettazione con molte sorprese che si sveleranno nei mesi primaverili per giungere alla chiusura della stagione prevista per l’8 luglio con un grande spettacolo a effetto. Molte le novità, con la presenza per la prima volta nella storia di TSU di spettacoli che arrivano da fuori regione.

IL PROGRAMMA

Si comincia con “Lenghe di glerie”, lavoro in lingua friulana realizzato con il contributo dell'Arlef dal Teatro della Sete (Serena Di Blasio, Caterina Di Fant e Valentina Rivelli), dove in scena prende vita chi, in epoche e modi diversi, ha toccato le acque del fiume Tagliamento: appuntamento il 28 novembre nella ex caserma Osoppo alle ore 18, e dopo lo spettacolo, merenda nel segno della convivialità che contraddistinguerà gli appuntamenti in cartellone.

Sabato 12 dicembre a essere animata sarà la sala parrocchiale di Godia (via Genova, 1 - ore 20.30) con l’ultima versione del pluripremiato lavoro “Aisha” dell’attrice e regista friulana Aida Talliente, frammento d'Africa nato da una storia vera e dedicato a una ex ragazza soldato della Costa d'Avorio.
Si continua domenica 27 dicembre al Teatro di Eligio (via Marcotti, 9 - ore 20.30) con “Me ne vado” di e con Marcela Serli (Massa Carrara/Milano), primo spettacolo che arriva da fuori Friuli Venezia Giulia: la pièce racconta in chiave ironica le storie che hanno spinto quattro generazioni di uomini a partire, andando alla ricerca di un luogo felice, quantomeno vivibile.

A seguire, il 16 gennaio alle ore 19 all’ex caserma Osoppo, il primo incontro con l’autore: di scena il friulano Carlo Tolazzi, drammaturgo, regista e scrittore, con la sua ultima opera drammaturgica dedicata all'archeologia industriale: l'ottocentesca amideria di Perteole.


Seconda ospitalità nazionale il 22 gennaio, ore 20.30, al Palabocce di Cussignacco, con la compagnia di Claudio Morganti (Prato), figura di spicco del teatro italiano di ricerca e premio UBU 2012, che presenterà il lavoro “La vita ha un dente d’oro”. In scena Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur, per uno spettacolo di "archeologia teatrale, alle origini del gioco, con il gusto e il piacere della vera finzione".

Largo ai bambini il 2 febbraio alle ore 17 nella biblioteca di via Martignacco 146, con un incontro di narrazione con laboratorio, “Aspettando...Bleons”, proposto dall’associazione culturale 0432.

Si porta il Friuli nel cuore della Sardegna il 14 febbraio, quando alle ore 17 al Circolo dei Sardi “Montanaru” del quartiere dei Rizzi (via delle Scuole 13), il Teatro al Quadrato presenterà l’opera “Bleons”, viaggio nella “poetica” delle lenzuola con Lucia Linda e Claudio Mariotti. Chiuderà la stagione invernale, il 27 febbraio alle 20.30, al Palabocce udinese-Cussignacco, la compagnia Carullo/Minasi, gruppo composto da artisti di Messina e Reggio Calabria, con lo spettacolo “Due passi sono”, vincitori del premio “Scenario per Ustica” nel 2011. Un uomo e una donna si ritrovano sul grande palco dell'esistenza, nascosti nel loro mistero che li riduce dentro uno spazio sempre più ristretto: ne fuoriescono vivendo il sogno della vera vita da cui non è più necessario fuggire. 

A presentare la nuova e coinvolgente stagione sono: il presidente della Fondazione Crup, Lionello D’Agostini, il direttore artistico di TSU, Andrea Collavino, la presidente del Teatro della Sete, Valentina Rivelli, l’assessore comunale al Decentramento, Antonella Nonino, l’assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone, e il sindaco di Udine Furio Honsell. “Portare il teatro in ogni luogo della città - ha affermato Honsell -, tra la gente, fuori dai palcoscenici tradizionali. Un teatro che parla direttamente con le persone, che desidera riallacciare i fili con la comunità da cui nasce e per cui esiste. Anche e soprattutto questo è TSU, perché la cultura deve andare incontro alle persone e i borghi cittadini sono piccoli scrigni da valorizzare”. 

“Mi piace sottolineare - ha affermato Lionello D’Agostini - che il bando arti sceniche ha dato modo alla Fondazione di incontrare le tante forme artistiche presenti sul nostro territorio, che ci parlano di tradizione, di cultura, ma anche di innovazione, come il Teatro della Sete, che divulga il teatro della gente nei diversi luoghi della città. Noi abbiamo creduto in questa iniziativa che, infatti, è stata selezionata nell’ambito dell’ultimo bando tra le più meritevoli di essere seguite e sostenute”.

Federico Pirone, assessore comunale alla Cultura, ha concluso: “Con umiltà ed entusiasmo, questo progetto è in grado di ricreare nei quartieri della città un'idea di vita di comunità, portando il teatro professionale verso le persone, in luoghi ad esso non convenzionali, senza filtri o barriere. Un ulteriore modo attraverso cui misurare la qualità della vita di una città moderna, capace di aumentare gli spazi di partecipazione e di socializzazione grazie alla cultura”.

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