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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La Regione non finanzia il Teatro Club: ricorso al Tar per salvare il Palio Studentesco

L'associazione che ha contribuito a fondare il teatro in città e che ha dato i natali al Palio Teatrale Studentesco ha ricevuto il “niet” dalla Commissione Regionale che nella valutazione del punteggio non ha assegnato a Teatro Club il massimo dei punti richiesti per “tradizione culturale”

È la seconda volta che il Teatro Club vacilla, nel giro di nemmeno 10 anni: la prima volta è stato nel 2014, quando l'allora assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti azzerò i finanziamenti dando vita a un nuovo sistema contributivo. «Quella volta ci fu una grande mobilitazione del popolo del Palio e la Regione fece retromarcia», ha dichiarato la presidente Alessandra Pergolese. La doccia gelata arrivata ora, con il “niet” dalla commissione regionale, sembra però essere quasi definitivo. La Regione, nella valutazione del punteggio per un progetto triennale che vede come co-direzione artistica Giuliana Musso, non ha assegnato a Teatro Club il massimo dei punti richiesti perché non ha abbastanza“tradizione culturale”. Ed è per questo che la storica associazione udinese ha deciso di presentare ricorso al Tar. «Per rivendicare “l'orgoglio e l'onore di chi come Castiglione e Nigris prima e Angela Felice poi, si sono battuti per creare quello che Teatro Club è: la culla del teatro in città e per le giovani generazioni». Durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede associativa, è stato chiaro che la decisione di ricorrere al Tar non è un capriccio, ma il bisogno di rivendicare il valore di chi ha fatto la storia del teatro udinese. «Ci è stato negato il finanziamento triennale perché il progetto non piace? Peccato, perché secondo noi è un errore, visto che a nostro parere è un ottimo progetto, ma ce ne faremo una ragione tenendo conto della soggettività della valutazione. Ma che Teatro Club non abbia ricevuto la meritata considerazione in quanto a tradizione culturale, storicità e importanza per quello che rappresenta nel mondo della cultura cittadina, no. Questo non lo accettiamo». La presidente Alessandra Pergolese non ha usato giri di parole per raccontare l'amarezza nell'aver appreso che la Commissione della Regione Friuli Venezia Giulia ha negato all'associazione i contributi richiesti per gli incentivi triennali. Il finanziamento era stato richiesto per “Palio Teatrale Studentesco - Il Teen Theatre del Friuli Venezia Giulia”, un progetto a cui Teatro Club tiene molto e che vede il Palio ulteriormente arricchito con laboratori, open days, ospitalità di compagnie teatrali giovanili provenienti da altre regioni italiane, sotto la codirezione artistica di Giuliana Musso, attrice, regista, autrice tra le più affermate del panorama teatrale italiano, due volte premio della critica, assegnato dall'associazione nazionale critici del teatro, e Premio Hystrio. «Il progetto non ha raggiunto per la commissione regionale il punteggio minimo richiesto e per soli 2 punti non può nemmeno essere ripresentato, come previsto, nelle prossime due annualità. Il motivo? Per la Commissione della Regione, il Teatro Club, tra le altre cose, non ha abbastanza “tradizione culturale” da meritarsi il massimo del punteggio». La fondazione del Teatro Club risale però al 9 novembre 1960 e, dalla direzione di Ciro Nigris e Rodolfo Castiglione in poi, ha portato il teatro a Udine, mentre sotto la direzione artistica di Angela Felice ha anche organizzato l'importante rassegna di teatro civile come Akròpolis.

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La richiesta di chiarimenti

Una sottovalutazione della storicità e dell'importanza culturale, aggravata dalla risposta ricevuta dalla Direzione Cultura della Regione. Dopo aver scorso le graduatorie, infatti, l'associazione ha chiesto formalmente alla Direzione Cultura spiegazioni, non prima di aver avvisato ovviamente l'assessorato regionale competente. «Con motivata e articolata istanza di riesame inviata il 23 gennaio Teatro Club Udine, dando preliminarmente atto di non entrare nel merito della valutazione discrezionale sulla qualità del progetto presentato, pur non condividendola, ha chiesto alla Regione di rivalutare invece l’attribuzione del punteggio con riferimento al criterio sulla “tradizione culturale del soggetto istante”. Ebbene la risposta ci ha lasciato ancor più a bocca aperta», ha dichiarato Pergolese. Nella missiva ricevuta, la Direzione Attività Culturali della Regione comunicava di non poter intervenire in autotutela per “l’asserita ampia discrezionalità tecnica della valutazione della commissione giudicatrice, anche con riferimento al criterio della “tradizione culturale del soggetto istante”, asseritamente non ravvisabile solo nell’ “anzianità” del soggetto richiedente o del progetto, “bensì come combinato disposto dell’anzianità (qualificata dal criterio come ‘Tradizione’) e dal profilo culturale”. Tradotto significa che la commissione non doveva guardare solo alla storicità di Teatro Club, ma anche al suo profilo culturale. Per questa ragione, la valutazione della Commissione con un punteggio di 20 punti su un massimo di 30 per la “tradizione culturale” è risultata ancor più scioccante per gli associati, che si sono sentiti "derubati" del profilo culturale del loro lavoro.

Orgoglio

«Il fatto che Teatro Club sia presente a Udine dal 1960 e che grazie a dei pilastri come Rodolfo Castiglione, Ciro Nigris, Angela Felice e molti altri abbia  sostenuto il teatro di prosa della sua città e del territorio non è abbastanza? Non conta che il teatro a Udine nacque proprio grazie alle intuizioni di questi maestri e che fino agli anni Novanta si è occupato di programmare e produrre spettacoli della prima rassegna teatrale cittadina all'epoca ospitata al Palamostre? Che il Palio teatrale studentesco, dal 1972 sia tra le più apprezzate e longeve rassegne teatrali giovanili d'Italia non basta? Per non parlare del fatto che il Teatro Club sia tra i soci fondatori dell'Ente Regionale Teatrale e che proprio per la sua importanza la stessa Regione fino al 2014 ci abbia annoverato come “organismo culturale di interesse regionale”. Questa per noi è una questione prima di tutto di orgoglio e onore. Lo dobbiamo per riaffermare, ce ne fosse bisogno, il ruolo che Teatro Club ha come culla del teatro cittadino e per le giovani generazioni», ha chiosato Pergolesi. 

Il ricorso al Tar

Dopo la risposta della commissione, l'intero direttivo dell'associazione ha deciso dunque per un ricorso al Tar, la cui prima udienza è stata convocata per il 22 di questo mese. «Pur non volendo entrare nel merito delle valutazioni strettamente discrezionali della commissione giudicatrice con riferimento al progetto presentato da Teatro Club Udine e che comunque destano non poco stupore per l’indiscussa qualità e storicità dell’iniziativa, nonché per una co-direzione artistica di altissimo profilo, riteniamo che l’esclusione della nostra associazione dall’elenco dei soggetti ammessi al finanziamento è comunque gravemente illegittima sotto il profilo della erronea, palesemente illogica e ingiusta sottovalutazione del requisito della “tradizione culturale del soggetto istante”. E lo abbiamo abbondantemente motivato nel ricorso presentato al Tar del Friuli Venezia Giulia», ha spiegato ancora Pergolese.

Il Palio a rischio

E il Palio? I timori che il mancato finanziamento triennale intacchino anche la storia organizzazione dedicata agli studenti non sono infondati. «Attualmente siano ancora in attesa di conoscere dalla Regione l'esito della domanda di contributo per i finanziamenti annuali. Contributi finora sempre concessi, ma il cui importo copre a mala pena le spese vive dell'organizzazione del Palio. Servono però altri finanziamenti per sostenere le spese generali dell'attività istituzionale dell'associazione che lo organizza». L'edizione 2023 del Palio è già ai nastri di partenza, ma il futuro rimane davvero incerto per una manifestazione che in Italia è stata la prima del suo genere, regalando memorie indelebili a generazioni di studenti friulani, tra i quali è stato ricordato oggi anche Giuseppe Battiston. «Se il Teatro Club dovesse chiudere, penso che il Palio continuerebbe a vivere perché è un boccone troppo appetibile. Per questo mi dico, chi è lì a comandare, si informi prima di dire stupidaggini», ha tuonato il presidente onorario di Teatro Club, Gianni Cianchi. «Fare il Palio non significa improvvisare, la nostra non è un'attività di teatro amatoriale: il primo valore è soprattutto quello dell'accoglienza, visto che è aperto a tutti e tutte. Lo scopo principale del Palio non è creare attori e attrici, ma far crescere i ragazzi, costruire relazioni umane profonde in modo che studenti e studentesse godano di buona autostima. Con gli anni anche il corpo docenti si è accorto che chi frequenta il Palio otteneva voti più alti», ha aggiunto il responsabile artistico del Palio, Paolo Mattotti.

«L’esclusione di Teatro Club Udine dalla possibilità di accedere agli incentivi per tutta la durata del triennio, ci pone in una condizione di gravissima insostenibilità economica della nostra attività e rischia di compromettere la sopravvivenza del Palio Teatrale stesso per i prossimi anni. Magari l'edizione 2023 che, anche se con molta fatica stiamo già preparando e che si terrà a partire dal 26 aprile, sarà salva. Ma il futuro non è certo roseo», ha concluso Pergolese.

Il sostegno del Comune di Udine

«Conosco il Palio da sempre. Quando c'è stata la grande mostra per i 50 anni riconoscevo nelle foto i miei compagni di classe: il Palio studentesco è qualcosa che fa parte della storia della città di Udine e come Comune prevediamo sempre la concessione del Palamostre, per il suo svolgimento, nel capitolato», ha dichiarato l'assessore alla Cultura di Udine Fabrizio Cigolot, confermando un sostegno totale dell'amministrazione comunale al Teatro Club. «Non posso entrare nel merito della decisione della Regione, ma il Comune di Udine per il Palio c'è, c'è sempre stato e sempre ci sarà», ha concluso. 


 

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