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Cronaca

Hypo Bank, avviato un tavolo di confronto al Ministero: si lavora per salvare i posti di lavoro

L'incontro al Mise con i sindacati: "Un'iniziativa che va nella giusta direzione"

“Finalmente un’iniziativa che va nella giusta direzione” così Mauro Incletolli, Segretario Nazionale First Cisl commenta l’insediamento odierno presso il Ministero per lo Sviluppo Economico di un tavolo per la risoluzione della crisi di Hypo Alpe Adria Bank. “Siamo convinti – continua Incletolli – che la convocazione dell’azionista austriaco della banca rappresenti un passo importante per la definizione degli attori che si dovranno confrontare per scongiurare i 157 licenziamenti previsti entro il 2016”.

“Non possiamo che  condividere – aggiunge Roberto De Marchi, Segretario First Cisl del Friuli Venezia Giulia, la posizione espressa dal Presidente della Regione, Debora Serracchiani, che, nel corso dell’incontro al MISE, ha denunciato l’ assoluta mancanza di rispetto da parte dei vertici austriaci della banca che non hanno mai manifestato la volontà di confrontarsi per individuare una soluzione condivisa che evitasse la chiusura di un’azienda che, solo 3 anni fa occupava ben 600 dipendenti”.

“Noi –conclude Incletolli – siamo pronti a fare la nostra parte e a lavorare affinchè non si perdano ulteriori posti di lavoro”.

SERRACCHIANI: INDICE PUNTATO CONTRO GLI ASSENTI

Molto decisi i toni della presidente del Friuli Venezia Giulia, che ha rilevato l'evasività dei rappresentanti dell'Azienda rispetto a un'interpretazione quantomeno unilaterale della pronuncia della Commissione europea, e ha sottolineato la non adeguatezza della delegazione aziendale rispetto al livello dell'interlocuzione che si è aperta con il tavolo odierno. Indice puntato quindi "contro gli assenti" che, per molti mesi e nonostante tutta la disponibilità delle più alte Istituzioni italiane, si sono negati a qualsiasi ipotesi di dialogo che avesse come obiettivo la vendita della banca. La presidente ha anche rigettato l'interpretazione della risoluzione UE, sostenendo che esistono soluzioni compatibili con la sua formulazione, in quanto non esclude la vendita "purché a prezzo di mercato".

Grave per la presidente anche il fatto che sia mancato un qualsiasi input a livello aziendale che andasse in questa
direzione, nonostante le aperture politiche. Non si possono vendere ad esempio, gli asset di valore e pensare di lasciare gli ammortizzatori sociali a carico delle amministrazioni pubbliche italiane.

Bisogna tornare sui livelli di governo europeo e nazionale e trovare una soluzione, ha indicato la presidente Serracchiani, e fare quello che finora non è mai stato fatto, cioè mettersi a un tavolo e discutere seriamente. Il punto, ancora una volta, è questo: chi oggi non c'è qui deciderà della vita di centinaia di persone, e questo non è accettabile.

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