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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sulle mura di Udine rose in omaggio al valore di Giulio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

A ridosso della ricorrenza calendariale di San Michele Arcangelo, data anticamente cara alla cultura civica udinese e alle sue istituzioni, venerdì 30 settembre 2016, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e il Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" hanno rinnovato l'annuale "vuaite" sociale "tor i Gorcs" (così era chiamato popolarmente un tempo il perimetro di circonvallazione del centro cittadino difeso dai "gorghi" ossia dalle rogge), sorta di ronda civica culturale della memoria, commemorativa dei combattenti e dei caduti a difesa della comunità nel corso dei secoli, con immancabili deposizioni floreali in cinque punti della terza cinta muraria urbana, tra l'antica cittadella e i borghi, in corrispondenza dei cinque storici "quintieri" politico-militari della Udine medievale. Quest'anno, accanto all'onnicomprensiva dedica "Ai nestris muarts" (trad. it. "Ai nostri defunti"), presso ogni propugnacolo è comparsa anche una specifica intitolazione "Al valorôs Giulio Regeni, orgoi furlan" (trad. it. "Al valoroso Giulio Regeni, orgoglio friulano"), ad attestare l'apprezzamento del migliore popolo udinese per l'eroico giovane ricercatore corregionale vittima della moderna tirannide egizia e dei suoi vigliacchi sostenitori anche occidentali, associato agli illustri e agli umili prodi che si batterono nella Storia per la libertà ed il bene comune nella capitale della Friulanità. "Senza retorica, consideriamo Regeni un eroe: un eroe innanzitutto nostro, figlio di un'apertura, di una limpidezza e di una tenacia che da millenni sono associate nel mondo al Friuli e alla Madre Aquileia. Un esempio assoluto per la cittadinanza e la gioventù, con maggiore orgoglio in questo suo e in questo nostro Friuli e in questa nostra Udine che, terribile erinna, rivendicherà instancabile sul caso giustizia e vendetta". Queste le parole, come sempre franche, del presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Alberto Travain. Si è iniziato, quindi, dall'antica Porta di Cividale ovvero la torre di Via Manin, dove sono stati ricordati i caduti del quintiere di Mercatovecchio e dell'area storica nordorientale di Udine, tra la via omonima, Planis e San Gottardo. Sono seguite poi le rimembranze presso lo storico Portone di Aquileia, sul ponte di Via Vittorio Veneto, dove si sono resi gli onori ai combattenti del relativo quintiere, della zona sudorientale udinese compresa tra il Duomo, Baldasseria e Laipacco. Presso le vestigia del Portone di Grazzano in Via Battisti, sono stati omaggiati gli eroi del quintiere e dell'area sudoccidentali, tra San Francesco, Gervasutta e San Rocco. Alla Porta di Santa Maria ovvero la torre di Via Zanon, si sono commemorati i valorosi dell'originario quintiere centrale di Mercatonuovo ossia di San Giacomo associati a quelli delle frazioni, antichi Comuni, uniti alla città in epoca recente, da Cussignacco a Paderno. A chiusura del percorso, nelle adiacenze dell'antica Porta di Santa Lucia, presso le mura di Largo Antonini, si è fatta memoria dei difensori del quintiere di Gemona, settore storico nordoccidentale di città e suburbio, tra San Cristoforo, Cormor e Rizzi. La staffetta spontanea delle onoranze civiche per la ricorrenza di San Michele Arcangelo, antico simbolo anche locale del buon cittadino difensore della patria e del bene, avviata nel 2000 in ambito udinese dal movimento culturale in parola, è stata formata quest'anno dal leader dei sodalizi promotori, prof. Alberto Travain, dal cancelliere del Fogolâr Civic, sig.ra Jolanda Deana, dai collaboratori geom. Sergio Bertini e maestra Manuela Bondio, nonché dalla prof.ssa Renata Capria D'Aronco, "camerarius" o presidente della rinnovata assemblea popolare partecipativa udinese storicamente denominata Arengo, solita a riunirsi tradizionalmente proprio in corrispondenza di quella data celebrativa.

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