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Udine, studenti in piazza contro la maturità “Gli immaturi siete voi”

Domani 4 febbraio, in contemporanea con la manifestazione nazionale, si terrà la protesta degli studenti di Udine in piazza Primo Maggio

È stata convocata per la giornata di venerdì 4 febbraio la manifestazione di dissenso nei confronti delle recenti dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi riguardanti l’esame di stato 2022. La manifestazione, in forma statica, si terrà in piazza Primo Maggio dalle ore 9.  Gli studenti, organizzati anche a livello nazionale, si stanno mobilitano per una maturità che tenga conto degli ultimi tre anni di scuola a singhiozzo, tra didattica mista e a distanza. Sono trenta le città coinvolte in tutta Italia dalla Rete degli Studenti Medi, promotrice dell’iniziativa.

volantino manifestazione studentesca 4 febbraio 2022-2

Udine

Il ritrovo è piazza Primo Maggio nello stesso luogo dove si è svolta la protesta sull’alternanza scuola-lavoro a seguito della morte del giovane Lorenzo Parelli.

Presidio studentesco per Lorenzo Parelli

Gli studenti si ritroveranno alle nove, in contemporanea con le altre manifestazioni nazionali. Per tutta la mattinata sono previsti interventi liberi dei rappresentanti degli studenti dei vari istituti scolastici cittadini e delle associazioni che hanno aderito all’iniziativa per sottolineare come serva una maturità che dia importanza e spazio ai percorsi personali con una tesina e niente scritti”.

Le dichiarazioni

"Riteniamo che questa manifestazione sia fondamentale per far comprendere a tutti che il modo in cui è stata comunicata e gestita la modalità per l'esame di maturità è sbagliato” – sottolinea Patrizia Ivan, rappresentante di istituto del liceo classico Stellini - “Non è possibile che ci abbiano fatto credere fino a una settimana fa che non ci sarebbe stata la seconda prova, considerando che anche in base alle dichiarazioni rilasciate dal ministro avevamo archiviato tutti l'ipotesi di un esame del genere. Gli studenti non sono stati interpellati e data la smania di tornare al passato si è cercato di ritornarvi senza pensare al bene dei ragazzi, così non è giusto. Vogliono la normalità senza preoccuparsi del fatto che quella normalità non esiste più. La definite prova di maturità, ma gli immaturi, quelli che non riescono ad assumersi la responsabilità di dire che ancora non sta andando tutto bene e che servono provvedimenti straordinari per non mettere le scuole in ginocchio, siete voi".

Marco Nimis, della Rete degli Studenti Medi, afferma ''Siamo pronti a scendere in piazza contro un ministero che non ci rappresenta, che decide su di noi ma senza di noi. Uniti come studenti, chiediamo a Bianchi di fare un passo indietro e coinvolgerci.” Nimis aggiunge: “Ci sono intere scuole in mobilitazione e la grande frustrazione e rabbia di chi è in quinta e non sa cosa lo aspetta. Ci sono classi disperate, studenti e professori lasciati a loro stessi per due anni che ora, a meno di cinque mesi dagli esami, si vedono stravolgere programmi e preparazione. Non si mette in dubbio la qualità e le competenze di noi studenti, ma la modalità e il disagio che sono stati protagonisti in questi anni vanno considerati e capiti. La scelta matura doveva farla il ministero e invece si torna sempre a fare i conti sulla pelle di migliaia di studenti. Non ci stiamo; serve che il ministro Bianche faccia un passo indietro, ci convochi e ascolti le voci che provengono dalle piazze di Udine come di tutta Italia.'' E conclude: ''Già tre anni fa vedevamo il ministero sotto Bussetti trattare gli studenti maturandi come delle marionette, ripensando ad una maturità stile quiz show che ci lasciava interdetti. Con la pandemia è arrivato un ulteriore stravolgimento che per fortuna ha eliminato gli scritti prendendo l’iniziativa politica di coinvolgere gli studenti tramite il forum delle associazioni e le consulte studentesche per scrivere insieme la necessaria riforma. Ci ritroviamo oggi invece, non ancora al termine della crisi pandemica, nonostante classi in dad e contagi alle stelle, con un ministero che decide di ritornare al vecchio modello con due scritti e un orale, come se nulla fosse successo, come se il peso della pandemia non ci avesse minimamente scalfiti in questi due lunghissimi anni”.

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