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Cronaca Lestizza / Via San Giovanni

Scomparsa collezione da 5 milioni con gli schizzi di Federico Fellini

Una raccolta di 45 quadri dipinti da grandi maestri del '900, tra cui Giorgio De Chirico, è al centro di una disputa giudiziaria che coinvolge la vedova friulana del gallerista Carlo Clocchiatti

Una collezione da 5 milioni di euro in ballo, con la vedova di un gallerista e i figli di un collezionista che se la contendono. La ricostruzione della vicenda operata da Elena Viotto de Il Gazzettino

Una collezione di assoluto pregio, 45 opere dei più grandi artisti del Novecento da Giorgio de Chirico a Massimo Campigli, passando per alcuni schizzi del maestro Federico Fellini. La collezione Zanini, raccolta dal noto illustratore, caricaturista, mercante d'arte e gallerista romano, è finita al centro di una "disputa" giudiziaria tra gli eredi di Giuseppe Zanini e la vedova del gallerista udinese Carlo Clocchiatti.

La donna, Licia Zamaro, 58 anni, è indagata per appropriazione indebita dopo la denuncia formalizzata a marzo dagli eredi del collezionista romano, i due figli, assistiti dall'avvocato Francesco Scialino. La vicenda trae origine una decina di anni fa quando le opere, assicurate per un valore di 5 milioni di euro, erano state esposte nella mostra "Un volto del Novecento, da De Chirico a Campigli- La collezione Zanini", allestita dal dicembre 2003 al maggio 2004.

Al termine della mostra, secondo quanto sostenuto dai querelanti, le opere erano state affidate, su accordo verbale in nome di un rapporto fiduciario di lunga data, a Clocchiatti con l'incarico di custodirle nel caveau della sua abitazione. I problemi sarebbero sorti dopo la morte del gallerista friulano, deceduto improvvisamente a settembre, quando i figli di Zanini hanno preso i contatti con la vedova Clocchiatti per chiedere i quadri con cui volevano allestire un'altra esposizione a Roma. La vedova, sempre secondo quanto denunciano i querelanti, si sarebbe rifiutata, adducendo di non essere tenuta a consegnare le opere.

Gli eredi hanno deciso quindi di formalizzare la querela da cui hanno preso le mosse le indagini che nei giorni scorsi hanno portato i finanzieri della sezione di polizia giudiziaria a eseguire una perquisizione delegata dal pm in casa dell'indagata. I finanzieri hanno bussato alla porta di villa Trigatti, a Galleriano di Lestizza, il 18 aprile, accompagnati dall'ex conservatrice dei civici musei di Udine, ora in servizio ai musei di Pordenone, Isabella Reale, quale perito esperto incaricato dalla Procura di riconoscere e catalogare le opere oggetto della discordia. Nella villa ne sono state trovate solo una dozzina, tra cui alcuni quadri dipinti dallo stesso Zanini, alcuni ritratti della moglie Germana Girardi e due schizzi su tovaglioli firmati da Federico Fellini. Le opere sono state poste sotto sequestro.

«Faremo un'istanza di dissequestro - spiega l'avvocato Luigi Francesco Rossi, legale di Lidia Zamaro -. Premesso che l'ipotesi delittuosa in contestazione è ancora tutta da verificare e appurare, ammesso che sia vero che le opere erano state affidate solo in custodia, alla mia cliente non può essere contestato alcun reato. Lei è subentrata nella successione del marito. È una semplice erede».

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