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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Evitare arresti in carcere" la richiesta del garante dei diritti dei detenuti di Udine

In via Spalato il carcere è occupato al 182 per cento. Ci sono ottanta posti disponibili a fronte di 146 presenze

Sovraffollamento al carcere di Udine in via Spalato: su 80 posti disponibili, al momento sono detenute 146 persone. Sulla carta i posti sarebbero 86 ma tre celle sono inagibili.

Il garante

A testimoniare questa condizione difficile il garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Udine, Franco Corleone, che ha dichiarato “Rischiamo l'esplosione con 146 presenze e una capienza di 86 posti, scesa a 80 per l'inagibilità di tre celle. Perciò, ho chiesto di evitare arresti in carcere per reati non gravissimi, adottando invece altre soluzioni". Sulla situazione Covid ha spiegato: "Sono stati mesi molto duri con 23 ospiti e 7-8 agenti contagiati. È stata necessaria una quarantena per contenere il focolaio. Ora c'è la volontà di mettersi tutto alle spalle e di riprendere il cammino per costruire il dopo Covid”. Alcune migliorie alla struttura sono state effettuate: l'infermeria, la cappella e la palestra, allestita grazie al contributo di alcuni donatori, al terzo piano nell'ex cella 17.  “La ex sezione femminile diventerà presto un polo culturale – dice Corleone - Rimangono, però, gravi difficoltà: il sovraffollamento, la salute mentale e la disponibilità di un solo educatore per evitare il rischio della ricaduta, costruendo invece un'uscita dal carcere protetta". 

Il presidente del Consiglio Regionale

Sul tema è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin: "L'analisi di ambito locale fatta dal Garante può essere replicata anche per le altre carceri della regione. Uno dei problemi è il sovraffollamento, insieme alla necessità di percorsi di reinserimento e di formazione, basati su formatori ed educatori. Una risorsa umana che, tuttavia, manca: mi farò parte attiva con il garante regionale dei Diritti della persona, Paolo Pittaro, per studiare un meccanismo che possa supportare queste necessità con le risorse a disposizione dell'Assemblea legislativa, perché questo incide sulla salute mentale e il carcere deve avere una funzione di riabilitazione, non solo di pena". Inoltre, ha sottolineato: “Come Consiglio regionale verificheremo quali sono le possibilità che la legislazione ci offre per favorire la soluzione della piaga del sovraffollamento che conduce a condizioni di pericoloso stress, provocando anche atti di autolesionismo e condizionando fortemente le menti dei carcerati. Visto che molti reclusi sono quasi a fine pena, diventa quindi fondamentale immaginare un reinserimento attraverso progetti che consentano loro di tornare a pieno titolo nella società".



 

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