Sospesi i 9 nonni vigile di Udine: "Ci siamo rimasti male"

Ogni giorno sono presenti presso gli attraversamenti pedonali di via Baldasseria, via Della Faula, via Padova, via Gorizia, viale Tricesimo, via Colugna e via San Daniele. Ieri mattina lo stop: i nonni vigile del Comune di Udine sono stati temporaneamenti sospesi dal servizio di volontariato svolto davanti le scuole cittadine di Udine. Contattati al telefono dal coordinatore della Polizia Locale la sera di lunedì 9 gennaio, sono stati fermati a causa della nuova burocrazia nata con il sorgere delle Uti, le "famigerate" Unioni territoriali intercomunali partite con il nuovo anno.

In città sono 9 i nonni vigile in attività e, come noto, svolgono giornalmente un ruolo di pubblica utilità e sicurezza davanti gli ingressi degli edifici scolastici, quando il traffico è particolarmente congestionato, durante le ore di inizio e chiusura delle lezioni. Insomma, la nuova burocrazia regionale ha bloccato, solo temporaneamente, un servizio importante, utile e apprezzato da tutti, genitori in primis. La causa? Ai volontari risulterebbe mancante un certificato di formazione sulla sicurezza richiesto dal nuovo regolamento della neonata Unione territoriale di Udine. Il servizio sarà ripreso quanto prima possibile, ha riferito il Comune, ma il direttore dell'Uti del Friuli Centrale, Giuseppe Manto, non ha potuto far altro che sospendere l'attività. Il sindaco Honsell e il direttore hanno però garantito che il servizio sarà ripreso entro pochi giorni, una volta svolte le ore di formazione.

“Potevano almeno avvisarci durante le ferie, prima dell'inizio dell'attività scolastica”, ci ha confessato sconsolato Giuseppe Guerrieri, pensionato 74 enne che da cinque anni presta servizio davanti la scuola primaria Boschetti Alberti di via Baldasseria Media (e in altre innumerevoli occasioni o manifestazioni pubbliche). “Non conosco esattamente cosa sia successo e perché ci abbiamo sospeso. So solo che abbiamo fatto in passato numerosi altri corsi e siamo già muniti del necessario: giubbetto, libretto per prendere il numero delle targhe e paletta. Come ho preso la decisone? L'ho presa male; sa, dopo tanti anni. Noi non è che lo facciamo per soldi, siamo volontari. Ieri siamo andati al Comando a chiedere spiegazioni al coordinatore. Siamo rimasti tutti male, lo ammetto, nuovamente a casa dopo le lunghe ferie e il servizio che era appena ripreso lunedì. Se ci avvisavano prima ci saremmo preparati mentalmente. Consideri che oramai conosco tutti i “miei” 310 bambini, così come conosco i loro genitori. Sanno che stiamo là solo per dare una mano a loro”.  --> AGGIORNAMENTO