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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

I castelli e le opere restaurate in Fvg in mostra in Austria

La Soprintendenza alle Belle arti e il Consorzio dei Castelli storici alla fiera sulla tutela dei monumenti. L'esposizione si terrà dall'11 al 13 gennaio 2018 a Salisburgo, nell'anno europeo dedicato al patrimonio culturale

La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia parteciperà, nel mese di gennaio 2018, Anno Europeo del Patrimonio Culturale,  assieme al Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del FVG, alla Fiera specializzata sulla tutela "Monumento Salzburg", che si svolge a Salisburgo, presso il Centro fieristico, dal 11 al 13 gennaio 2018.

 Lo stand, allestito anche con il supporto delle moderne tecnologie,  presenterà tre interessanti temi relativi alla tutela e al restauro: il restauro delle statue del Duomo di Venzone; il restauro del crocifisso ligneo di Donatello; e lo scavo archeologico di via dei Capitelli a Trieste. Il Consorzio  Castelli  presenterà a sua volta, attraverso pannelli e filmati, i Castelli recuperati e restaurati nel post-terremoto del Fvg, l’attività di formazione attraverso le “Visite in Cantiere” e i Seminari di Architettura e archeologia Medievale e la manifestazione “Castelli aperti”, divenuta ormai un appuntamento annuale di grande richiamo anche turistico.

La condivisione dello stand tra la Soprintendenza ed il Consorzio nasce da un rapporto di continua collaborazione e di interesse nella tutela, segnato anche dall’intervento finanziario dal MiBACT nel recupero e nel restauro di questo importante patrimonio architettonico del FVG. Complessivamente i temi scelti per “Monumento Salzburg” riportano ad interventi di rilievo effettuati negli ultimi anni, ritenuti idonei a rappresentare la Regione Friuli Venezia Giulia nel consesso internazionale fieristico, dal punto di vista non solo culturale ma anche turistico. La decisione della Soprintendenza di partecipare, per la prima volta, ad una Fiera internazionale, al di fuori dei confini nazionali, nasce, invece, dalla volontà di sviluppare rapporti sempre più stretti con la vicina Austria, cui la Regione FVG è legata da progetti di cooperazione territoriale transfrontaliera nel campo della ricerca e dell’innovazione nonché da radici storiche e da interscambi turistico-culturali che fanno del Friuli Venezia Giulia una delle mete preferite dai turisti austriaci.

Non a caso uno dei temi principali della Fiera sarà proprio la condivisione del patrimonio culturale e l’importanza della collaborazione transfrontaliera che nel post terremoto del Friuli Venezia Giulia, che immensi danni provocò anche al patrimonio culturale della nostra regione, portò l’Arcidiocesi di Vienna a sostenere finanziariamente il restauro dell’organo del Duomo di Venzone, realizzato, nel 1782 da Gaetano Callido, e la ricostruzione della Cappella di San Michele. Per altro, Monumento Salzburg, attraverso l’alto numero di espositori e visitatori e i numerosi seminari tematici e dibattiti,  offre anche una piattaforma per lo scambio interdisciplinare e internazionale nel settore della tutela dei monumenti. “Monumento Salzburg” è, infatti, una fiera specializzata proprio sulla tutela dei monumenti, che, fin dalla sua nascita, nel 2012, si è affermata tra gli esperti come importante centro di informazione e programma di networking per lo scambio di conoscenze e di esperienze.

Il restauro delle statue di Venzone

Il 5 novembre del 2016, dopo 40 anni dal terremoto che le aveva distrutte e 33 anni dall’incendio che ne aveva compromesso la struttura, le 12 sculture del coronamento sommitale del Duomo di Sant’Andrea di Venzone, realizzate tra la fine del XIII e i primi decenni del XIV secolo da scultori dell’ambito di Maestro Giovanni sono state restaurate. Attendono ora di essere musealizzate e opportunamente valorizzate. Un primo delicato e importante intervento di restauro fu eseguito negli anni ‘90 del secolo scorso con il finanziamento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Ora grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, nel laboratorio della società Esedra r.c. srl è stato realizzato dai restauratori Claudio Di Simone e Michela Scannerini un intervento sulle fragilissime statue, ridotte in tantissimi pezzi, ricomposte grazie alle fotografie scattate negli anni sessanta e conservate negli archivi della Soprintendenza. Tuttora è in corso d’opera la realizzazione di copie delle 12 sculture. Ragioni di conservazione delle statue hanno infatti suggerito la scelta di creare copie degli originali per collocarle sulla sommità del monumento in modo da ricostruire il complesso morfologicamente originario e al tempo stesso restituirle alla comunità cui appartengono e che le reclama.

Il resauro del crocifisso ligneo di Donatello

Opera di grande rilievo dello scultore e pittore Donatello, conservata ed esposta nella chiesa dei Servi di Padova, il Crocifisso ligneo di Donatello è stato sottoposto ad indagini preliminari nel 2011 mentre nel 2013 è iniziato un rilevante e delicato intervento di restauro al quale hanno contribuito in maniera notevole i tecnici del Laboratorio di restauro della Soprintendenza del FVG, unanimemente riconosciuta come sede di restauratori altamente specializzati, in particolar modo nella scultura lignea. I diciotto mesi di attività di cantiere hanno visto la collaborazione di storici dell’arte, restauratori,  chimici, fisici, anatomisti, artisti e accademici che hanno unitamente contribuito al recupero delle valenze cromatiche e plastiche del Crocifisso.

Scavo archeologico di via Dei Capitelli a Trieste

Un’ampia area indagata caratterizzata da una complessa stratificazione che va dalle prime fasi dell’insediamento romano fino all’epoca moderna,  uno dei più importanti interventi di scavo archeologico effettuato a Trieste negli ultimi anni, che sta interessando, dall’inizio del 2017, l’intera zona a nord del cosiddetto “Monumento”, una struttura in calcare di Aurisina a pianta rettangolare, risalente al I secolo d.C. rinvenuta dalla Soprintendenza nel 2000L’intervento di riqualificazione, che ha riportato alla luce ampie tracce dell’antica Tergeste, rientra in un progetto di valorizzazione più ampio che prevede la creazione di un percorso archeologico turistico attraverso la città romana e medievale.

I castelli recuperati e restaurati dopo il sisma del '76

Il Comitato Tecnico del Consorzio presenta con i suoi professionisti alcuni esempi  di recupero di castelli sia privati che pubblici. Tra i tanti castelli e opere fortificate restaurati,  sono stati scelti 10 con tipologia, danno e scelta progettuale e destinazione d’uso diversi.

1- La coraggiosa ricostruzione della Porta S.Genesio della città fortificata di Venzone, uno dei primi interventi di recupero, ad un anno dal terremoto, realizzata in anastilosi a tempo di record con maestranze locali mentre ancora si discuteva come ricostruire il centro storico. La Porta ripristinata è parte delle mura della cittadella fortificata e comprende il ponte di accesso.

2 -  Il Castello Savorgnan di Brazzà, chiamato anche Braitan dal Diploma di Ottone II del 983 e nel 1000 Bratka e Bratztan, avamposto romano della “centuriatio” del Grovanese X Regio, posseduto dalla famiglia Savorgnan sin dai Severiani di Settimio Severo, fino a Idanna Savorgna di Brazzà sposata Pirzio-Biroli, attuali eredi. Il complesso fortificato è stato ora restaurato-ripristinato in anastilosi in corsi di pietra sbozzata, ricostruita internamente la Casa del Capitano Antonio Savorgnan, animatore della rivolta contadina contro i nobili non fedeli a Venezia nel 1511. 

3 - Il restauro della parte centrale del Castello di Valvasone del XIII secolo , struttura urbana poligonale di pianura, con fossato integro, che ha sviluppato il  borgo circostante, ceduto al Comune dalla famiglia che lo aveva posseduto per sette secoli, ed adibito ad uso pubblico.  

4 - La ricomposizione del Castello di Susans, menzionato già nel 1031, in posizione sommitale con visione a 360° sul Friuli centrale, distrutto e ricostruito più volte nei secoli, nella sua ultima versione di impianto rinascimentale, posseduto dalla famiglia Colloredo Mels fino alla fine della prima guerra mondiale, danneggiato dal terremoto e destinato a sede di rappresentanza Aziendale e manifestazioni pubbliche.  

 5 - La ricomposizione del Castello di Rubbia (impianto rinascimentale con quattro torri angolari aggiunte in tempi diversi su preesistenza trecentesca ) famoso per le guerre Gradiscane e per i legami con il generale  Trautmannsdorf e il poeta Trubar  padre della letteratura slovena,  danneggiato da un bombardamento della prima guerra mondiale e rimasto per quasi un secolo abbandonato alla natura e danneggiato ulteriormente dalla stessa, destinato ad albergo  mantenendo le sue caratteristiche residenziali. 

6 - Il Castello di Prampero, fondato nel 1025 dal feudatario proveniente dalla Baviera, su licenza del patriarca di Aquileia Popone di Treffen, ricostruito nel XVI secolo dopo il terremoto del 1511, ridisegnando la facciata della corte interna,

 posseduto per quasi 10 secoli dalla famiglia, abitato fino al terremoto del ‘76, ricostruito trenta anni dopo filologicamente con i suoi materiali di crollo anche nelle sue strutture originali ritrovando e mettendo in luce le preesistenze trecentesche, ha ripreso il suo ruolo storico ospitando la famiglia e al contempo eventi scientifico-culturali organizzati da questa, a beneficio della comunità. 

7 - Il Castello di Caporiacco, distrutto dal terremoto, facente parte del borgo, di proprietà di vari rami della famiglia, ricostruito nella sua distribuzione residenziale ottocentesca, riscoprendo le fondazioni e ricostruendo la grande torre che era andata perduta nei secoli.   

8 - Il Castello di Villalta, danneggiato in alcune parti, rivisto nelle tipologie delle zone di servizio e destinate ad uso rappresentanza privata - ampliato notevolmente nel XV secolo, con la costruzione dell'imponente ala rinascimentale a ridosso dell'antico mastio. L'intero complesso, all’interno del borgo, ha mantenuto l'originaria configurazione fortificata, con l'alta torre, le cinte provviste di merlatura ghibellina, il ponte levatoio, le numerose feritoie. 

9 - Il Castello di Cergneu del XIII° secolo abbandonato nel 1500 e rimasto senza trasformazioni successive allo stato di rudere, ceduto in comodato dalla famiglia proprietaria al Comune, destinato a parco archeologico. 

10 - Il restauro della Torre Ottagona che con la torre Rotonda fa parte della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, esempio di “Wehrkirche” del XV° secolo, fortificazione costruita in difesa dalle incursioni turche, con cripta interrata, ceduta dalla parrocchia al comune e adibita a museo.   

I Seminari Internazionali di Architettura e Archeologia Medievale 

Da anni il Consorzio è impegnato tramite il ciclo Visite in Cantiere e Presentazioni di Restauro, a rendere noti ad un più ampio pubblico i delicati problemi connessi al recupero dell’architettura fortificata, che rappresenta una delle componenti più importanti del patrimonio storico regionale.

Tramite i Seminari Didattici nei Cantieri di restauro, il Consorzio, in collaborazione con l’Istituto per la Ricostruzione del Castello di Chucco-Zucco-Seminari Internazionali Didattici e le maggiori università europee, ha maturato una esperienza ultratrentennale nella didattica delle tecniche costruttive, l’analisi dei danni, il recupero strutturale, la storia ed i suoi documenti, le indagini archeologiche ed il restauro in genere.

Il contributo del Consorzio alla valorizzazione

Dedicate alle scuole di ogni ordine e grado sono le Visite Didattiche che permettono di visitare e di partecipare ai laboratori legati alla vita in un castello.

Le Visite Esclusive sono pensate per adulti che, organizzati  in gruppi, prenotano una visita in un sito fortificato accompagnati da una guida turistica specializzata accreditata al consorzio o, più spesso, dallo stesso proprietario del maniero che illustra ai visitatori la storia, le  bellezze architettoniche e gli aneddoti legati al  castello.

Castelli Aperti, la manifestazione di maggior e sempre più crescente successo che il Consorzio  Castelli organizza, voluta per il visitatore individuale che per due weekend l’anno, in primavera (Aprile) ed in autunno può scoprire non solo le bellezze architettoniche e artistiche, storia  e fascino di antiche vestigia e famiglie che hanno “ fatto” il Friuli Venezia Giulia, ma anche il paesaggio ad esso legato con i giardini e parchi storici.

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