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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Bloccata a quota 2600 in ipotermia, 27enne salvata grazie a Instagram dopo 12 ore di intervento

Un'escursionista tedesca aveva chiamato i soccorsi alle 17 di ieri mentre saliva sul Monte Mangart: per recuperarla ci sono voluti 20 uomini e 12 ore. La sua posizione riconosciuta con il social

Tragedia sfiorata sul Mangart, dove un'escursionista tedesca di 27 anni è stata sorpresa dalla neve pochi metri sotto la cima ad una quota di circa 2600 metri, in territorio sloveno. La donna aveva lanciato una richiesta d'aiuto poco prima delle 17 al 112 e si è così messa in moto la macchina dei soccorsi.

I soccorsi

Il recupero della 27enne è stato piuttosto difficoltoso, non solo per la posizione in cui la stessa si trovava, ma anche per il maltempo che nel frattempo aveva colpito la zona. Alle 20.45 la donna è stata individuata dai primi soccorritori giunti in cima, che hanno attrezzato sotto la neve delle soste di sicurezza e corde per recuperarla.  A coordinare le relazioni tra le due nazioni il centro internazionale di polizia di Thörl Maglern
La giovane tedesca, che si trovava in forte ipotermia, è stata così raggiunta dai soccorritori. Per poterla riportare a temperatura le si sono dovuti togliere tutti gli abiti per inserirla in un sacco a pelo e aggiungere all'interno degli strumenti riscaldanti. La ragazza non era ovviamente in grado di camminare autonomamente ed è quindi stato necessario imbarellarla. Anche per questo motivo la discesa è stata molto lenta: i soccorsi hanno dovuto attrezzare dei paranchi di calata per gestire la barella con più uomini e diverse manovre di sicurezza.
Le operazioni hanno coinvolto dodici persone: tre soccorritori italiani e sei sloveni hanno raggiunto la cima, mentre altri tre soccorritori italiani hanno atteso al rifugio a quota 1900 con viveri e abiti asciutti. I erano partiti alle 19.30 attrezzati con ramponi e altro materiale dal Rifugio Koča ná Mangrtù, raggiungendolo dal Passo del Predil con gli automezzi

I fatti

La donna ha raggiunto da sola la cima seguendo la via ferrata degli Sloveni e per competenza territoriale si è attivato subito il Soccorso Alpino Sloveno. Dal momento che la via di accesso più semplice è la via normale alla vetta, che passa invece in territorio italiano dopo il Passo del Predil, l'operazione di soccorso ha visto coinvolte sia squadre slovene che italiane. I soccorsi hanno dovuto superare a piedi un dislivello di settecento metri per arrivare in cima in condizioni di scarsa visibilità e sotto la perturbazione di pioggia e neve. Un gruppo di tre soccorritori è partito con attrezzatura leggera per salire in velocità e individuare la giovane, seguito poco dopo da altri sei uomini con viveri e altro materiale a supporto alle operazioni.

La storia su Instagram

La giovane donna è riuscita a far capire dove si trovava anche grazie ad una foto inviata che aveva pubblicato lungo la salita sul suo profilo Instagram che mostra un tratto della ferrata percorsa. A far comprendere la sua posizione e le sue condizioni anche gli interpreti presenti al centralino del NUE112 e alla SORES. 

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La discesa

Alle 24 i soccorritori della stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e Speleologico sono rientrati al Campo Base a quota 1900 metri presso il rifugio ai piedi del Monte Mangart. I soccorritori italiani hanno preceduto nella discesa lungo la ferrata slovena al Mangart le squadre slovene ed hanno attrezzato alcuni punti di sosta con chiodi a pressione per agevolare la discesa dei colleghi sloveni con la barella. Questi ultimi hanno ricevuto rinforzi da altri connazionali e si sono ritrovati in venti a calare la barella con la giovane lungo la parete dove si svolge la ferrata. Ci sono volute quattro ore per completare la discesa, tutta in territorio sloveno.

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Dopo la prima fase di collaborazione tra squadre di soccorso italiane - la stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia - e squadre slovene, queste ultime hanno raggiunto nuovamente il rifugio Rifugio Koča ná Mangrtù (1900 metri) dopo dodici ore di lavoro - la richiesta di soccorso è partita alle 16.40 circa -  in mezzo al maltempo, calando la barella con la ragazza lungo la stessa via ferrata, dove i soccorritori italiani avevano predisposto altre calate supplementari e alcuni chiodi a espansione per assicurare la discesa ai colleghi. Questa mattina il capostazione di Cave del Predil ha sentito il collega sloveno per assicurarsi del buon esito delle operazioni.
La ragazza è ora ricoverata all'ospedale di Tolmino in ipotermia.

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