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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Smaltimento rifiuti da edilizia, controlli in serie a Udine e provincia

L'attività del Noava ha riguardato tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia

Controlli in serie in Friuli Venezia Giulia contro l’abbandono dei rifiuti. In particolare l’attività del Corpo forestale regionale, attraverso il Nucleo Operativo per l’Attività di Vigilanza Ambientale, dall’inizio di quest’anno ha intensificato le verifiche sulla gestione dei rifiuti provenienti da attività edili come inerti da demolizioni e terre e rocce provenienti da attività di scavo.

Le cause

La necessità di incrementare gli accertamenti e la vigilanza in questo settore, è dovuta principalmente all’aumento degli interventi sul patrimonio edilizio, favoriti dalle agevolazioni previste in questo settore, cha ha visto aumentare in modo considerevole la produzione dei rifiuti derivanti da queste attività e la conseguente necessità di conferirli presso idonei impianti autorizzati per lo smaltimento o il loro recupero. Per quanto riguarda invece le terre e rocce da scavo, esiste anche la possibilità di riutilizzarle in altre attività edili ma sempre nel rispetto delle norme che disciplinano tali attività.

Zone monitorate

I controlli hanno interessato il territorio delle province di Udine e Gorizia, con un maggior impegno nelle zone dell’Isontino, per prevenire un fenomeno illecito che è già stato a suo tempo oggetto di attenzione da parte del Noava, ovvero l’esportazione illecita dei rifiuti verso la vicina Slovenia. L’uso di aggirare le norme italiane sui rifiuti trasportandoli al di là del confine, per poi scaricarli e abbandonarli in luoghi soggetti a minor controllo, è stato segnalato anche dalle associazioni di categoria del settore edile, che vedono danneggiate da questi comportamenti le imprese che operano nel rispetto della legge. Infatti, tale gestione, svolta senza alcun rispetto della disciplina, ovvero senza tenere i necessari documenti e senza avere ottenuto le necessarie autorizzazioni, oltre ad esser fonte di possibili danni all’ambiente dovuti all’impossibilità di verificare la corretta gestione dei rifiuti, fa sì che si crei una sleale concorrenza tra le imprese, poiché l’imprenditore onesto è gravato dai costi che il rispetto delle norme in materia ambientale comporta e che il “collega” disonesto non deve sostenere.

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