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Mercoledì, 24 Aprile 2024
fauna selvatica / Fagagna

Chiarvesio, sindaco di Fagagna: "Il nostro è un intervento a favore dell'Oasi dei Quadris"

"Con l'associazione è venuto a mancare un rapporto di fiducia, sono due anni che chiediamo di ricollocare gli animali che non c'entrano con la gestione dell'oasi naturalistica"

“A noi interessa solo il benessere degli animali dell’Oasi dei Quadris” dice come prima cosa il sindaco di Fagagna Daniele Chiarvesio in risposta alla situazione che si è venuta a creare negli ultimi giorni con il mancato rinnovo della gestione all’associazione Amici dell’Oasi dei Quadris.

Non viene rinnovata la convenzione con gli Amici dell'Oasi dei Quadris

E aggiunge: “È venuto a mancare il rapporto di fiducia a causa delle decisioni prese senza consultare l’amministrazione comunale”. Il sindaco ammette che la decisione di non rinnovare la convenzione è stata “dolorosa ma non abbiamo potuto fare altrimenti. Dobbiamo necessariamente far tornare il sito una vera oasi naturalistica come era all’inizio”. E precisa che a luglio la stazione forestale di Coseano verrà trasferita proprio all’interno dell’Oasi. “È il primo caso in regione, proprio per sottolineare l’importanza dell’Oasi anche per l’Amministrazione regionale. Noi faremo di tutto per salvaguardarla e renderla fruibile al pubblico”.

Cosa è successo

Secondo il sindaco il problema fondamentale è la presenza di animali che non c'entrano con l'oasi. “Secondo una stima si tratta di 500 esemplari tra anatra, pavoni, e altre specie. Già da due anni abbiamo chiesto all'associazione di ricollocare questi animali fuori dall'oasi ma non siamo stati ascoltati. La loro presenza crea notevoli problemi di gestione anche da un punto di vista legale. Dopo diversi tentativi di dialogo siamo stati costretti a interrompere la collaborazione per poter ripristinare l’oasi come era prima e poter aprire al pubblico”.  Chiarvesio prosegue: “Non è assolutamente vero che non vogliamo un dialogo, abbiamo tentato più volte. Non dimentichiamoci che la chiusura dell’oasi è stata determinata dalle decisioni prese dall’associazione senza consultarci che hanno portato a queste estreme conseguenze”.

Il primo cittadino sottolinea come: “la proroga non è stata concessa da noi ma chiesta dall’associazione stessa per avere il tempo tecnico di ricollocare gli animali che sono di loro proprietà e non fanno parte dell’oasi. A fine mese chiuderemo i rapporti, ormai non c’è più fiducia”. Infine, conclude: “Anche negli ultimi giorni avevamo degli appuntamenti a cui i volontari dell’associazione, che ben inteso sono circa 6 o 7 quelli che lavorano attivamente nell’Oasi, non si sono presentati. Non c’è più nessun margine di dialogo. Noi pensiamo solo agli animali e far tornare l’oasi come era prima per restituirla alla comunità”.

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