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Cronaca

Finanziamenti e livelli essenziali di assistenza, l'appello della consigliera Simona Liguori

L'incontro venerdì nel palazzo della Regione FVG di Udine ha portato alla luce temi importanti dell'assistenza sanitaria. Dal fine vita, alla terapia del dolore alle lunghe liste di attesa al poco assistenzialismo. L'interrogazione della consigliera Liguori al vicepresidente Riccardi

"Dopo 14 mesi l’assessore Riccardi deve dire se e come intende modificare il sistema di finanziamento degli Enti del Servizio Sanitario Regionale per riuscire a controllare il costante incremento di spesa del settore, consentendo così di far fronte alle nuove esigenze di salute e garantendo ai cittadini prevenzione, farmaci e i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)”

Sono le parole della consigliera Simona Liguori durante l'incontro dello scorso venerdì 20 settembre, organizzato nella sede di Udine della Regione FVG dal Gruppo Consiliare dei cittadini che ha visto la Consigliera aprire un dibattito sui livelli essenziali di assistenza alla luce della nuova riforma della sanità che sarà discussa in ottobre in consiglio regionale.

Le testimonianze

Sono intervenuti portando la loro testimonianza alcuni cittadini che hanno espresso le criticità esistenti nell'assistenza protesica che prevede presidi necessari per l'autonomia delle persone diversamente abili, ma anche per quanto riguarda l'assistenza domiciliare per persone fragili e fine vita di adulti e bambini. 

Si è parlato inoltre anche delle lunghe liste d'attesa per la terapia del dolore, oggi sempre più necessaria.

Presenti anche Anna Agrizzi (associazione diritti del malato, Rita di Rienzo (casa di Joey) ed Elisa Lombardi (CFU FVG).

"All'alba dei 14 mesi del nuovo governo vogliamo sapere con quali risorse e con quale cronoprogamma verranno fatti gli investimenti nei territori per fare fronte alle problematiche essenziali che condizionano la vita di tante persone. La strada da percorrere è quella di uno sviluppo di servizi sanitari integrati che evitino il più possibile il ricorso al pronto soccorso o al ricovero in struttura. La "Medicina di prossimià" è la risposta vicina al cittadino sul territorio sostenendo e organizzando efficientemente il lavoro tra la rete della sanità del sociale e del volontariato".

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